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Professione greenkeeper, ecco chi sta sul campo

Gli angeli custodi di questo sport, ruolo fondamentale anche dei volontari

Redazione ANSA ROMA

Il golf del fare senza apparire. Non fanno show, lavorano duramente e in silenzio con l'obiettivo di mantenere le prestazioni del campo a livelli altissimi. Per farlo si danno da fare sette giorni su sette all'aria aperta. Ma non chiamateli giardinieri: i greenkeepers sono esperti in agronomia che hanno conoscenze e competenze molto specifiche.
    Insieme ai volontari, possono essere considerati gli angeli custodi del golf. Non si vedono, ma si sentono eccome. Stiamo parlando di persone che si prodigano e lavorano, pur non avendo i riflettori puntati addosso. Prendendo, se necessario, l'iniziativa in mano. Il ruolo fondamentale dei volontari - Non ricevono rimborsi, tantomeno stipendi. Eppure non mancano mai all'appello, forti della propria volontà e del volersi mettere in gioco. Loro sono i volontari, che anche nel mondo del golf recitano una parte assolutamente importante. Mettendosi al servizio dell'obiettivo, aiutando in tutto ciò che serve per centrarlo. Motivazioni, consapevolezza e disponibilità alla base di tutto. Ma anche "possibilità". Per moltissimi studenti che hanno la fortuna di poter accedere ai progetti di alternanza scuola-lavoro realizzati dal governo. Sono 380 i volontari - arrivati da tutta Italia e ringraziati pubblicamente anche dal presidente del Coni Giovanni Malagò al termine del torneo - che hanno offerto il proprio prezioso contributo all'ultimo Open d'Italia al Golf Club Milano di Monza.

 

Con la fortuna di poter accedere ai progetti di alternanza scuola-lavoro realizzati dal governo. L'importanza dei greenkeepers - Professionisti seri ed organizzati, che vegliano con occhi vigili sui campi da golf. I greenkeepers, specializzati in patologia vegetale, entomologia, chimica e scienza del suolo, non possono permettersi passi falsi. Per questo motivo sono "costretti" a ragionare con quella praticità e solidità di chi è abituato a reggere la pressione con la consapevolezza di dover centrare, senza se e senza ma, traguardi e obiettivi. Per capire la loro fondamentale importanza basterebbe entrare in uno dei tanti circoli sportivi di golf esistenti in Italia ma anche all'estero. Impossibile anche solo pensare di poterli trovare all'interno di qualche Club House intenti a fare public relations. Stanno sul campo, sempre e comunque. E' grazie al loro lavoro che il "green", la zona più importante del campo da golf, quella in cui si gioca la maggior parte dei colpi, quella che fa disperare e gioire centinaia di migliaia di golfisti in tutto il mondo, è sempre in condizioni perfette. Cura maniacale, stando attenti anche al minimo dettaglio. Questo il loro segreto. Per quel che riguarda una gara ufficiale, una tappa dell'European Tour o altre di simile importanza, la preparazione dei "green" inizia addirittura un mese prima.
    Attraverso un'operazione chiamata "Verticutt", che consiste nello sfoltimento del tappeto erboso tramite specifici elementi da taglio. Tre settimane prima dell'evento, si procede quindi ad effettuare un "Top dressing", una leggera sabbiatura del green che serve a rendere più scorrevole la superficie. Poi è il turno dei ripetuti tagli incrociati (due al dì) seguiti a giorni alterni da una leggera rullatura che serve a rendere il manto erboso più veloce. Mentre il giorno della gara si pratica, generalmente, un doppio taglio incrociato al mattino e una leggera rullatura al termine del giro. Nel mezzo, fertilizzazioni liquide per evitare eccessive crescite da parte dell'erba. Non è ancora finita: i greenkeepers devono essere anche in grado di effettuare le misurazioni con lo "stimpmeter", uno strumento che serve a calcolare la distanza di rotolamento della palla sul green. La manutenzione dei campi è molto impegnativa.
    Particolare attenzione viene posta infatti nei confronti delle risorse idriche, dell'energie rinnovabili e nell'utilizzo dei fitofarmaci, prodotti non classificati e per questo motivo assolutamente non pericolosi per l'uomo. Tantissimi, in questi anni, i corsi quadriennali (molti dei quali gratuiti) istituiti dalla Federazione Italiana Golf (Fig) per diventare greenkeeper. A parteciparvi giovani ed adulti, inoccupati e disoccupati. Volontari e greenkeepers, ecco le "ricchezze" del golf.
    Categorie irrinunciabili che all'apparire preferiscono l'essere.
   

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