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PGA Championship: 'troppo dolore', Woods si ritira

Tiger lascia, futuro è rebus. Il caddie 'corpo non collabora'

Redazione ANSA ROMA

Il PGA Championship perde il protagonista più atteso: Tiger Woods. A Tulsa, in Oklahoma, dopo un terzo round caratterizzato da freddo, pioggia e vento, il californiano s'è ritirato dal secondo Major maschile che, al termine del "moving day", vede in testa, a sorpresa, il cileno Guillermo "Mito" Pereira, con uno score di 201 (68 64 69, -9) colpi. "Sono dolorante, e questo è un dato di fatto. Continuerò a lavorare e vedremo come andrà", le uniche dichiarazioni di Woods al termine del suo giro chiuso in 79 (+9) colpi, il suo punteggio più alto in 79 round da lui giocati al PGA Championship. Quindici mesi dopo il grave incidente d'auto a Los Angeles che ne ha messo a rischio la sua carriera e provocato un'operazione alla gamba destra, con tibia e perone frantumate e viti e perni applicati nella caviglia e al piede, nonostante gli ammirevoli sforzi, Woods non è ancora al meglio. Anzi, nonostante l'ottimismo mostrato alla vigilia del PGA Championship ("Posso vincere"), 'The Big Cat' in campo s'è mostrato claudicante. "Per quanto stia lavorando giorno dopo giorno, il suo corpo non collabora", ha spiegato il caddie, Joe La Cava. "Ha provato dolore, disagio. E le difficili condizioni metereologiche non lo hanno aiutato. Non ci sono aggiornamenti sul suo futuro, la realtà oggi è che Tiger non è al meglio", il parere del suo agente, Mark Steinberg. Un nuovo stop, con Woods che continuerà a pensare giorno dopo giorno con l'obiettivo di giocare esclusivamente i grandi tornei. Il prossimo, lo US Open, è in programma dal 16 al 19 giugno a Brookline (Massachussetts). E a tre settimane dal via, la presenza di Tiger appare incerta, ma anche il futuro torna ad essere un punto interrogativo. Nonostante nove operazioni, il divorzio, l'arresto - e nel mezzo tante imprese - Woods non ha mai mollato. E continuerà a provarci, nonostante i dolori e i suoi 46 anni. Sul percorso del Southern Hills CC (par 70), lì dove 15 anni fa Woods ha conquistato il suo quarto e ultimo titolo al PGA Championship, a guidare la classifica c'è Pereira che, negli Usa, insegue la storia. Il 27enne di Santiago, che vanta tre colpi di vantaggio sull'inglese Matthew Fitzpatrick e sull'americano Will Zalatoris (in testa a metà gara), entrambi secondi con 204 (-6), è il primo giocatore dal 1991 (John Daly) a guidare il PGA Championship al debutto. Con Pereira che punta a diventare il primo "rookie" a vincere un Major dai tempi di Keegan Bradley (PGA Championship nel 2011). Con zero affermazioni sul PGA Tour in 27 presenze, Pereira vanta tre successi in carriera sul Korn Ferry Tour, il secondo circuito statunitense maschile. E' il torneo delle sorprese, con i big tagliati fuori dalla corsa al titolo e Francesco Molinari, unico azzurro in gara, lontanissimo. Il torinese, con uno score di 217 (70 72 75, +7) è 60/o al pari, tra gli altri, di Collin Morikawa (numero 3 mondiale). Ancora più indietro lo spagnolo Jon Rahm (secondo nel world ranking), 65/o con 218 (+8). E tra i campioni più attesi, Justin Thomas è l'unico che stanzia nella top 10 del PGA Championship, settimo con 208 (-2). Passo falso pure per Rory McIlroy (in testa dopo il primo round, quinto a metà gara), con il nordirlandese solo 17/o con 210 (par). Con la classifica, dopo il nuovo stop di Woods, finita però in secondo piano.
   

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