(ANSA) - UDINE, 03 FEB - "Il 41bis non si giustifica per quel
tipo di reato e Cospito fa bene a sottolineare che non è una
condizione per lui. Noi siamo contrari in ogni caso e lo abbiamo
definito una tortura democratica, rileviamo però una
contraddizione in Cospito, che non riconosce lo Stato, ma allo
Stato chiede che rispetti la propria legalità, cosa che lui non
fa e non ha fatto". Lo ha detto la presidente nazionale
dell'associazione Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini, già
parlamentare radicale, oggi a margine di una visita al carcere
di Udine.
Sul tema, e in particolare sulla polemica politica, è
intervenuto anche il presidente del del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga: "Mi sembra che il ministro Nordio sia
stato molto chiaro: ha detto che sono necessari gli
approfondimenti che si stanno portando avanti. Non cercherei di
buttare sempre alla rissa politica ogni cosa che avviene in
questo paese - ha precisato a chi gli chiedeva se fossero
necessarie dimissioni - dall'altra parte userei anche un po' di
cautela, perché penso che anche esponenti che hanno dichiarato
pubblicamente che vogliono togliere il 41 bis a Cospito
rappresentino un problema di indirizzo della tutela dello Stato
e dei cittadini".
Riflettendo poi sulla possibilità che anche in Fvg ci possa
essere un problema anarchico, Fedriga ha ricordato che "c'è
stata un po' di tensione, non c'è dubbio, anche con
manifestazioni". E su questo fronte "c'è massima attenzione in
tutta Italia, Fvg compreso". Per l'assessore regionale alla
Sicurezza, Pierpaolo Roberti: "Il livello di attenzione
mediatica, gli incendi appiccati ma anche i disordini avvenuti a
Trieste una settimana fa, ad opera di un centinaio di anarchici
provenienti da tutta la regione, non può che far tenere alle
istituzioni le antenne alzate, non timore, perché le istituzioni
democratiche non hanno paura di facinorosi, ma giusta e prudente
attenzione per fenomeni che potrebbero essere emulati".
A Udine, alcune scritte come "Alfredo Cospito libero",
"Libertà", "Chiudere il 41 bis", sono state vergate, da ignoti,
nella sede dell'ufficio esecuzioni penali di viale Trento. Da
stamani è scattato l'allarme perché le immagini
dell'imbrattamento sono state rilanciate tramite social. In
realtà, il vandalismo, di matrice anarchica, risale allo scorso
4 dicembre. La Digos cittadina tiene comunque costantemente
monitorata la situazione. (ANSA).
Cospito: Bernardini, 'no al 41bis, ma è lui contraddittorio'
Fedriga, non si cerchi rissa politica, cautela su uso 41bis
