Ci sono evidenze statistiche sulla
sincronia tra fasi di clima umido e terremoti: lo rileva lo
studio dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica
Sperimentale (Ogs), pubblicato sulla rivista Frontiers of Earth
Science e basato sull'analisi dei tempi iin cui sono avvenuti i
terremoti più forti (magnitudo da 5.8 a 7.1) avvenuti lungo gli
Appennini a partire dal 1901, in relazione alle variazioni
dell'umidità del suolo.
Secondo gli autori della ricerca, periodi climatici
maggiormente piovosi, della durata di qualche anno,
determinerebbero un accumulo di acqua nel sottosuolo e l'aumento
della pressione in prossimità delle faglie, favorendo la
generazione di eventi sismici "Il fenomeno è noto da decenni in
relazione a singoli terremoti o piccole sequenze sismiche
innescate dalla creazione di bacini o da eventi alluvionali",
osserva Pier Luigi Bragato, primo tecnologo del Centro di
Ricerche Sismologiche dell'Ogs e autore dello studio. "Recenti
lavori dell'Ogs, come questo, evidenziano persistenza e
sistematicità del fenomeno in ampie aree a elevato rischio
sismico. In particolare in Italia, lungo gli Appennini e le
Prealpi veneto-friulane, l'effetto sarebbe amplificato dalla
natura carsica del territorio. Terremoti disastrosi come quelli
della Marsica del 1915, del Friuli del 1976, dell'Irpinia del
1980 e dell'Aquila del 2009 sono avvenuti in corrispondenza di
picchi del carico idraulico. Questa corrispondenza si estende
anche ai secoli passati, con un incremento di attività sismica
nel corso delle fasi più acute della Piccola Era Glaciale, a
cavallo del 1300 e tra 1600 e 1900. Per contro, la sismicità
tende a diminuire in maniera statisticamente significativa nei
periodi di clima secco".
Il fenomeno è stato evidenziato in un ulteriore studio
relativo alla California meridionale, dove si osserva una
drastica riduzione della sismicità in corrispondenza alla
siccità degli ultimi anni. "Gli studi pubblicati - conclude
Bragato - soffermandosi su aree caratterizzate da forti
terremoti, sembrano indicare che l'effetto delle precipitazioni
nel favorire l'occorrenza di eventi sismici non sia episodico e
marginale, bensì possa essere un elemento chiave da considerarsi
nell'evoluzione della sismicità".
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