Un filo rosso, come le maglie della Danimarca, ha unito la stanza d'ospedale dove è ancora ricoverato Christian Eriksen e il vicino Parken Stadium di Copenhagen, ricolmo di tifosi, e sul quel filo fatto d'affetto e riscatto ha ballato a lungo la Danimarca, mettendo alla frusta il Belgio. La nazionale n.1 del ranking Fifa, tra le favorite dell'Europei, sembrava stasera impotente ma dalla panchina è sbucato a inizio ripresa Kevin De Bruyne e ha spezzato quel filo con le sue magie: un assist e un gol per la rimonta e l'1-2 finale, che dà l'accesso garantito agli ottavi per i Diavoli Rossi, che potrebbero essere gli avversari dell'Italia nei quarti di finale. Una partita emozionante, segnata anche al 10' dall'omaggio di giocatori e pubblico ad Eriksen, il capitano n.10 che sta recuperando dopo l'arresto cardiaco subito in campo.
E mancato, per i danesi, il finale perfetto, anche perchè la sconfitta non è stata meritata dalla squadra di casa. Dopo aver perso all'esordio con la Finlandia quell'incontro segnato dallo choc per il loro compagno che hanno visto sfiorare la morte - un match la cui prosecuzione probabilmente andava rimandata almeno di 24 ore -, la Danimarca ha giocato con cuore, coraggio e bravura, sfiorando più volte il pareggio anche nel finale. La classe che oltre a De Bruyne contraddistingue tanti nella rosa dei belgi ha avuto alla fine la meglio e battere la Danimarca di questa sera, pur con fatica e soffrendo, è un'ulteriore dimostrazione di forza. Il ct danese Hjulmand ha scelto di puntare sulla difesa a 3 con l'inserimento di Vestergaard in difesa e ha inserito il sampdoriano Damsgaard sulla trequarti dietro le due punte Poulsen e Braithwaite. Martinez ha confermato quasi in toto la formazione che all'esordio aveva affrontato e battuto la Russia, limitandosi a sostituire l'infortunato Castagne con Meunier e inserendo Denayer al posto di Boyata. Il bomber Romelu Lukaku, proclamato alla fine 'man of the match', è rimasto al centro dell'attacco, affiancato da Yannick Carrasco e da Dries Mertens.
Davanti a un pubblico che dava continuamente la carica, la Danimarca si è buttata in avanti e ha sbloccato subito il risultato con Poulsen, andando poi vicina al raddoppio in almeno tre occasioni. Un vero dominio, mentre il Belgio sembrava irriconoscibile e non è mai riuscito a impensierire seriamente Schmeichel, con Kjaer che è sempre riuscito a tenere a bada Lukaku. I problemi per la squadra di casa sono cominciati con l'ingresso al 46' del centrocampista del Manchester City, che ha prima confezionato un "assist perfetto per la rete al 10' di Thorgan Hazard, su azione orchestrata anche dal colosso interista, poi ha firmato la rete del successo con un superbo rasoterra, anche questo estremo atto di un'azione tutta di prima partita da un insistito affondo di Lukaku. Nel finale, la Danimarca anzichè arrendersi ha continuato a spingere, a giocare bene e con lucidità, colpendo un incrocio dei pali con Braithwaite e poi sfiorando ancora il pareggio.