"Sono curioso di vedere come cercherà di arrampicarsi sugli specchi e quale acrobazia linguistica inventerà la Commissione europea per includere gli e-fuels e non i biocarburanti. Sul piano tecnico, l'esclusione di questi ultimi è infatti impossibile, visto che si tratta di carburanti la cui "neutralità" si basa, esattamente come per gli e-fuels, su una compensazione tra la CO2 sottratta nella loro produzione e quella emessa nell'utilizzo dei veicoli. In ogni caso serve un cambio nel metodo di calcolo delle emissioni: occorre cioè passare dal conteggio della CO2 al tubo di scarico "tail-pipe" al più completo sistema "Life cycle approach", che proponiamo da mesi e che tiene conto delle emissioni nell'intero ciclo produttivo dei combustibili e dell'auto.", prosegue.
"Le uniche differenze tra i due carburanti sono che i sintetici si collocano ancora nella fase sperimentale e costano molto più dei biocarburanti, una tecnologia oggi più economica, matura e affidabile. Sosteniamo la linea realistica del governo italiano, che giustamente continua ad insistere sul mix tecnologico e sulla necessità di aprire anche ai biocombustibili", conclude Salini.
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