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Svolta ecologica alla Dolfin

Fondi Ue per le nuove tecnologie

Salvo Ricco 

Energia solare e macchinari tecnologicamente avanzati per la realizzazione di prodotti dell’industria dolciaria. In oltre cento anni di vita, la Dolfin, l’azienda di Riposto, in provincia di Catania, ha scritto una storia di successo a tappe, che comincia con la produzione delle caramelle e continua oggi con la visione vincente degli imprenditori di terza generazione della famiglia Finocchiaro: Santi, Gaetano e Rosaria. Sono loro ad aver creato i Polaretti, i ghiaccioli con succo di frutta da gelare in casa, che rappresentano il prodotto di punta venduto in mezzo mondo, e i sorbetti. La loro azienda è la quarta nella classifica nazionale dei produttori di uova pasquali di cioccolata.

Il successo della produzione va di pari passo con l’intuizione degli imprenditori siciliani nell’aver visto negli investimenti in nuove tecnologie e, soprattutto, sfruttando l’energia solare, una grande opportunità di crescita.

L’innovazione tecnologica è stata messa in campo grazie all’utilizzo dei fondi comunitari, che hanno permesso all’azienda di essere leader nell’industria dolciaria e di valicare i confini nazionali per proiettarsi verso il mercato estero.

In Dolfin lavorano 300 dipendenti. L’azienda esporta in 50 paesi del mondo. Nel 2021 ha totalizzato circa 40 milioni di fatturato.

Con l’ingresso in aziende della tecnologia e la sostituzione dei vecchi impianti con altri di ultima generazione, ma anche con la una svolta ecologica e la sostenibilità dei prodotti. La Dolfin ha infatti abbattuto l’utilizzo degli imballaggi in plastica e ha puntando sulla produzione sfruttando l’energia solare.

Con i progetti, finanziati dai fondi Po Fesr 2014/2020, da qualche anno “la Dolfin - dice il presidente Santi Finocchiaro - ha avviato un’importante programma di investimento in industria 4.0 per arrivare ad essere completamente green entro il 2024. L’obiettivo è quello di ridurre del 50% il consumo della plastica impiegata”.

 

Infatti, l’azienda ha già ridotto del 36% l’utilizzo della plastica con l’impiego di materiali sostenibili per il packaging. In particolare, con la sostituzione della vaschetta in plastica, dei ghiaccioli Polaretti Fruit e sensofreddo ghiacciolo, con quella in cartone.

Attualmente, il parco fotovoltaico impiantato sui tetti dello stabilimento fornisce energia per un megawatt. Con i fondi europei crescerà di altri 200 chilowatt. Sarà inoltre inserito un parco batterie per l’accumulo dell’energia di circa 500 chilowatt/ora. In sintesi, dice Alfio Marchese, direttore di stabilimento, “l’autoconsumo dato dal parco fotovoltaico passa dal 70 al 90 per cento. L’energia immagazzinata di giorno viene poi utilizzata per le lavorazioni notturne”.

Inoltre, con l’azione 1.1.2 dei fondi comunitari Po Fesr l’azienda ha sviluppato tre linee di nuovi prodotti dolciari funzionali e di elevata qualità, con riferimento ad alcune tipicità regionali; ha inoltre attivato ricerche quantitative per l’introduzione sul mercato dei prodotti.

“Dolfin non è un’azienda energinvora - dice Matteo Cosentino, operation manager - nonostante ciò, si è sempre occupata del risparmio energetico, sia dal punto di vista etico sia da quello economico, tant’è che ha investito da più di dieci anni per la creazione di un parco fotovoltaico”.

In questa ottica, a giocare un ruolo importante sono i fondi comunitari “in particolare la misura 4.2.1. (banda energia) del Po Fesr 2014/2020 - dice Pietro Monteleone, direttore amministrativo - che ci ha permesso di realizzare un’importante programma di investimenti sull’efficienza energetica, grazie al quale l’azienda sta completando l’installazione di altri pannelli fotovoltaici, con l’utilizzo di batterie da accumulo e la sostituzione dei precedenti impianti di produzione con nuovi e tecnologicamente avanzati, che consentiranno un risparmio dei consumi energetici di oltre il 20%”.

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