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E altri 420 milioni dai fondi asilo e sicurezza interna
BRUXELLES - C'è uno strumento nuovo a sostegno degli ucraini in fuga dalla guerra per utilizzare circa 10 miliardi di euro già stanziati dalla politica di coesione a favore di progetti di accoglienza. Si tratta delle misure di azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa (CARE), un'iniziativa approvata la scorsa settimana dai capi di stato e di governo Ue.
Ai fondi già disponibili potrebbero aggiungersi quelli della politica di coesione 2014-2020 che non sono ancora stati assegnati o spesi. A partire dal 24 febbraio, data che segna l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, gli Stati membri possono chiedere retroattivamente l'importo investito per aiutare i rifugiati ucraini.
L'Ue dovrebbe poi essere in grado di finanziare il 100% dei fondi di coesione per un altro anno fino a metà 2022. È infatti esteso di un anno (fino alla metà del 2024) il periodo per utilizzare i due fondi Asilo, migrazione e integrazione e Sicurezza interna per concedere ai paesi Ue un rapido accesso alle risorse inutilizzate. In questo modo, potrebbero essere liberati fino a 420 milioni di euro e investiti in alloggi, cibo, assistenza sanitaria o personale aggiuntivo.
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