Nell'ottantesimo anniversario
della nascita di Luigi Ghirri, tra i maggiori protagonisti della
cultura fotografica e visiva del secondo Novecento, scomparso
nel '92, inaugura oggi a Guastalla (Reggio Emilia) la mostra
'Luigi Ghirri - i sassi di Pollicino", curata dall'Archivio
Ghirri e dall'assessore comunale alla cultura Gloria Negri, con
la consulenza scientifica di Franco Farinelli. L'esposizione,
allestita nelle dodici stanze del piano nobile di Palazzo
Ducale, sarà visitabile fino al 30 novembre: in mostra 80
fotografie a colori appartenenti al repertorio "Vintage", al
"Modern" e stampe attuali. Le foto rappresentano luoghi e spazi
del territorio padano.
Nella prima sezione trovano posto immagini di Guastalla,
Gualtieri, Boretto, Brescello, Luzzara, Novellara, Pomponesco e
altre località della Bassa, a seguire foto della campagna
reggiana, modenese, bolognese e mantovana e delle rive del Po.
La terza sezione offre un confronto sul rapporto tra interno ed
esterno come "richiamo a un certo modo di vivere, culturalmente
molto connotato". Come diceva Luigi Ghirri, "in Italia gli
interni delle case, delle chiese, dei cinema e dei negozi,
sembrano musei in miniatura pieni di oggetti, una sorta di album
locale.
La mostra si conclude con un'immagine di Paola, sua compagna
di vita e di lavoro, e due scatti che ritraggono entrambi, come
due padroni di casa che accompagnano all'uscita della mostra,
lasciando l'idea di una ricerca artistica e personale nella
quale la condivisione è un arricchimento. Un percorso che,
secondo la lettura di Farinelli, si colloca in quell'area
intermedia tra i concetti di luogo e spazio che Ghirri riesce
così bene a penetrare, tra il luogo identificabile, connotato
con precisione, e gli orizzonti verso l'infinito della pianura.
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