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'I miei sette padri', un docufilm racconta i fratelli Cervi

'I miei sette padri', un docufilm racconta i fratelli Cervi

Protagonista è Adelmo, era un neonato quando il padre fu ucciso

BOLOGNA, 21 marzo 2023, 10:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nell'anno in cui si celebra l'ottantesimo anniversario dell'eccidio dei sette fratelli Cervi, un docufilm racconta l'eredità di una delle storie più simboliche della Resistenza al nazifascismo attraverso lo sguardo di Adelmo, figlio di Aldo, caduto nella rappresaglia del 28 dicembre 1943. Il film si intitola 'I miei sette padri', è stato realizzato dalla regista Liviana Davì e sostenuto da un crowdfunding che ha coinvolto più di 600 realtà antifasciste.
    La pellicola, impreziosita da alcune testimonianze inedite della famiglia Cervi, sarà presentata in anteprima a Casa Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) il 26 marzo, anniversario della morte di Alcide Cervi, padre dei sette, e poi in prima nazionale al Cinema Lumière di Bologna il 21 aprile.
    Adelmo Cervi aveva appena quattro mesi quando suo padre fu fucilato dai fascisti. Adelmo è un antifascista militante che da anni svolge attività politica contro le ingiustizie. I sette fratelli Cervi sono un mito della Resistenza e Adelmo ha avuto a che fare con quel mito per tutta la vita. La sua ricerca è un viaggio a ritroso per trovare suo padre Aldo, per spogliarlo del mito e scoprire l'uomo che combatteva la dittatura, ma che aveva anche una vita segnata dal lavoro, dagli affetti, dalle speranze. Quello di Adelmo è quindi un viaggio segnato da un doppio sguardo: da un lato quello di un bambino che insegue un uomo che non c'è più, tra frammenti di terra e schegge di memoria, per capire chi era; e dall'altro, quello di Adelmo adulto, che ritrova nel proprio impegno politico e sociale il segno, inevitabile, della presenza di quel padre perduto.
    La famiglia Cervi e le voci dei familiari sono al centro di questo film, che vuole ripercorrere la vicenda tragica dei sette fratelli antifascisti attraverso le testimonianze e la memoria dei familiari innanzitutto. Grazie a loro, il film si è arricchito di preziosi materiali inediti come le pellicole 8 mm girate da Mario Cervi (figlio di Agostino Cervi e cugino di Adelmo) da lui girate negli anni '80 a Casa Cervi.
   

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