Nell'anno in cui Cristoforo
Colombo salpava da Palos con tre caravelle alla scoperta delle
Americhe, a Palazzo Ducale il Doge della Serenissima Agostino
Barbarigo siglava, il 3 agosto del 1492, uno statuto - la
Mariegola - che regolava il lavoro degli zattieri e che ancora
oggi è custodito nella biblioteca civica di Belluno. A
Codissago, una frazione del Comune di Longarone, sulla sinistra
Piave, sorge un museo unico nel suo genere in tutta Italia: il
Museo degli Zattieri, che racconta un pezzo di storia importante
della Serenissima.
Un legame che si fonda sul recupero del legname, che per
Venezia era di fondamentale importanza. Una storia che parla di
operai specializzati - boscaioli, menadàs, segantini e zattieri.
- il cui faticoso compito era di portare a Venezia "l'oro
verde". Risalivano il Piave a bordo di zattere e dopo un lungo
percorso si spingevano in Laguna, trainate da burchi a vela. A
Venezia erano migliaia le zattere che con il loro carico
rifornivano la città, sopratutto l'Arsenale, 3000 e forse più.
Il museo - che in realtà espone testimonianze sui metodi di
taglio, fluitazione e trasporto via fiume del legname di tutti i
fiumi del mondo - è gestito dall'associazione "Fameia zatèr e
menadàs de la Piave di Codissago" attraverso il suo castaldo in
carica Arnaldo Olivier. "Ci sono sale a tema sulla zattera nella
preistoria, sale che testimoniano la coltivazione e taglio del
bosco, i sistemi di esbosco del legname e i sistemi di
trasferimento al fiume- spiega Olivier - . Viene documentata la
"Menada", la fluitazione del legname e le opere utilizzate per
controllarla fino alle grandi segherie. Sul piazzale del Museo è
stata ricostruita un'antica "segheria alla Veneziana",
funzionante e datata 1883". Nel Museo ci sono migliaia di
oggetti catalogati, vari modellini di zattere locali e di altre
nazioni, foto, documentazioni e mappe, volumi. In particolare,
oltre agli attrezzi usati un tempo da Boscaioli, Carradori,
Menadàs, Segantini e Zattieri, sono esposte slitte per il
trasporto dei tronchi, modelli di risine, stue, battipalo,
cidoli, segherie e zattere de la Piave fra cui il "raso", una
zattera costituita da alberature delle navi.
Gli zattieri, ricorda, "erano uomini forti e coraggiosi, che
con il proprio duro e pericoloso lavoro, per centinaia e
centinaia d'anni hanno contribuito al proprio e famigliare
sostentamento, dando un assetto commerciale alle nostre vallate
e contribuendo alla nascita, alla crescita e allo splendore, per
secoli, di quella città che ancora tutt'oggi è una delle più
belle città del mondo: Venezia".
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