Tra il 18 giugno e il 24 settembre
prossimi l'Atelierphos di Castiglioni di Arcevia (Ancona) ospita
una mostra fotografica tratta da un raro réportage realizzato
oltre venti anni fa in Cina, nella provincia del Guizhou, dal
giornalista e reporter Giuseppe Chiucchiù. "Cina. I minatori
della provincia di Guizhou", il titolo della rassegna che
raccoglie una sequenza di straordinari scatti eseguiti in un
piccolo e remoto villaggio del distretto di Pingba, all'interno
di una miniera di carbone gestita dagli abitanti con metodi
arcaici. Si tratta di fotografie scattate in condizioni estreme,
nelle viscere della terra, in cunicoli bassi e bui: un materiale
che per la sua peculiarità rappresenta una sorta di documento
storico.
La fortissima evoluzione degli ultimi decenni (nel corso dei
quali il Guizhou ha trasformato la sua struttura produttiva ed
ha assunto una funzione trainante per l'economia cinese,
arrivando ad essere una delle prime regioni del Paese per il
tasso di crescita del Pil, ha ormai relegato nelle pieghe della
storia le immagini di quei cunicoli nei quali i minatori, fra
loro anche dei bambini, trascinavano il carbone raccolto in
cesti di vimini per portarlo all'esterno.
Quella miniera ancestrale forse oggi non esiste più, e quelle
colte da Chiucchiù sono state probabilmente le ultime fotografie
che ci restituiscono un tempo e un contesto ambientale pressoché
scomparsi in una Cina che conservava all'epoca, in quelle
località periferiche nelle quali era rarissimo imbattersi in
visitatori europei, le tracce visibili del suo passato, oltre ai
colori e al fascino dei costumi e delle usanze di comunità
linguistiche ed etniche di antica origine, come quella dei Dong
o quella dei Miao, oggetto quest'ultima di un'altra sequenza di
scatti di Giuseppe Chiucchiù. Quelle raccolte nella mostra di
Atelierphos sono foto che Chiucchiù aveva realizzato e
"salvato", dopo un avventuroso viaggio condotto in parte in
corriera o su mezzi di fortuna; foto che dopo il suo rientro in
Europa avevano trovato spazio su importanti testate
giornalistiche italiane e tedesche. La mostra, che occuperà
l'intera estate di Castiglioni, piccola gemma incastonata fra i
monti e i castelli arceviesi, si tiene in concomitanza con le
iniziative che a poca distanza, tra Sassoferrato e Cabernardi,
ricordano il 70mo anniversario (1952-2022) dell'occupazione
della miniera di Cabernardi. Mondi e accadimenti lontani nel
tempo e nello spazio, che richiamano situazioni assai diverse ma
hanno un denominatore comune: il complesso rapporto fra l'uomo e
la terra, dalle cui viscere vengono tratte risorse preziose a
prezzo di lavoro, sacrificio e rischio. All'Atelierphos, aperto
tutti i giorni tra le 10 e le 21, l'ingresso è libero. Possibili
anche visite guidate in italiano, inglese e tedesco, previa
prenotazione (g HYPERLINK
"mailto:giuseppe@chiucchiu.it"iuseppe@chiucchiu.it), alla .
presenza dell'autore.
Fotografo professionista iscritto all'Ordine dei Giornalisti
delle Marche, Giuseppe Chiucchiù è nato a Latina e si è formato
artisticamente in Germania, diplomandosi alla Kustschule di
Francoforte. Nel 1988 ha iniziato la professione di fotoreporter
free lance con l'Agenzia ANSA. Ha collaborato con i maggori
gruppi editoriali fino al 2009. Tra i suoi lavori più
significativi, i réportages nel 1989 in Salvador nella zona di
guerra del Fronte Farabundo Martì, nel 1990 in Romania per la
caduta di Ceausescu, nel '91 in Germania sul fenomeno dei
nazi-skin, nel '92 sui fronti della guerra dei Balcani, a Mostar
e Sarajevo, e al seguito della campagna presidenziale di Bill
Clinton negli Usa. Un réportage nel 1993 sulle comunità di ebrei
ortodossi nello Stato di New York gli è valso il prestigioso
premio "Nikon Photo International". La sua attività di reporter
fotografico è proseguita in Messico (rivolta zapatista del
Chiapas), in Israele dopo l'attentato a Isaak Rabin, in Albania,
nelle miniere di carbone nella Cina sud occidentale, il raduno
del Kumb Mela in India. Altri suoi apprezzati réportages degli
anni Duemila, quelli effettuati nella Death Valley in
California, nel parco nazionale di Yosemite, a New York dopo
l'attentato alle torri gemelle, in Uzbekistan, Tadjikistan,
Afganistan. Nel 2004 ha tenuto una mostra fotografica "Omnibus",
a Serra de' Conti (Ancona), nel 2006 ha firmato il volume
fotografico "Le colline del sogno", che aveva seguito il volume
d'esordio "Marche terra sconosciuta". Tra i suoi reportage di
cronaca quelli dedicati a figure emblematiche da Lady Diana a
Sarah Fergunson, da Carlo d'Inghilterra a Bettino Craxi negli
anni d'esilio ad Hammamet, da Francesco Moser impegnato in
Messico nel record dell'ora ai viaggi del Papa. E' stato, tra
l'altro, l'unico reporter che sia riuscito a fotografare Lucio
Battisti dopo il suo ritiro dalle scene artistiche.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA