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Nelle rocche di Francesco di Giorgio Martini, l'archistar del '400

Marche

Nelle rocche di Francesco di Giorgio Martini, l'archistar del '400

Tra rilievi incantati, borghi sospesi nel tempo e ottima cucina

10 agosto 2021, 15:08

Redazione ANSA

ANSACheck

Mondavio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mondavio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mondavio - RIPRODUZIONE RISERVATA

PESARO - Sassocorvaro, Cagli, Mondavio, Fossombrone: una manciata di cittadine preziose e borghi fortificati, adagiati nelle pieghe dolci del territorio, in una geografia minore spesso scavalcata dalle autostrade. Se oggi la provincia di Pesaro - Urbino è disseminata di fortezze incuranti dei secoli il merito è Francesco di Giorgio Martini, senese, classe 1439, pittore, scultore e archistar ante-litteram, sul cui Trattato di Architettura militare e civile studiò persino un gigante come Leonardo da Vinci. E di un condottiero - mecenate come Federico da Montefeltro, che inondò Martini di commesse per oltre 10 anni, tramutando in architettura il programma politico del ducato.

Alle opere di questo asso del Rinascimento Confcommercio Pesaro-Urbino/Marche Nord, associazione di categoria da tempo impegnata nella promozione del territorio, dedica un percorso ad hoc, per valorizzare un patrimonio imponente ma poco conosciuto.

“Quello delle Rocche è un percorso spin-off, inserito nel più vasto Itinerario della Bellezza, tragitto da noi ideato con 13 comuni della provincia, per condurre turisti curiosi negli angoli più suggestivi del territorio”, spiega Amerigo Varotti, direttore dell’associazione.

“E’ una sorta di contenitore, dal quale periodicamente estraiamo proposte. Perché le Rocche martiniane? In Italia c’è un grande interesse turistico per i castelli: solo Gradara, il sito più visitato delle Marche, ha registrato 230mila presenze nel 2019. Da qui l’idea di valorizzare le nostre fortezze”.

Fascinose e possenti, distanti al massimo 50 km da Urbino, ogni fortezza ha una sua storia unica da raccontare. Perché se Sassocorvaro sfoggia un impianto tondeggiante e compatto, simile al carapace di una tartaruga, ingentilito da cornici concentriche (che pare ispirarono Frank Wight nel realizzare il museo Guggenheim a New York), Cagli vanta uno splendido torrione ellittico di cinque piani, proprio nel cuore della cittadina moderna: sotto il quale si diparte uno spettacolare cunicolo sotterraneo di 360 gradini, il cosiddetto soccorso coverto, antica via di collegamento con la fortezza (ancora in via di recupero) sovrastante la città. Da pochi giorni il percorso è di nuovo perfettamente percorribile, permettendo di sbucare, superando un dislivello di 80 metri, su quella che doveva essere l’antica piazza d’armi della rocca. Che probabilmente sarebbe ancora in piedi se Guidobaldo, figlio di Federico, nel 1502 non l’avesse fatta saltare in aria pur di non cederla all’invasore Cesare Borgia, il terribile Valentino.

Mondavio, più a sud, a metà strada tra Urbino, Fano e Senigallia, lungo la valle del Cesano, rappresenta invece la fortezza perfetta. Perché qui Di Giorgio nel 1482, esaltando il concetto di pianta poligonale, tira su un monumento dell’arte fortificatoria: dominato da un poderoso mastio a dieci facce, spigolose, sfuggenti, quasi avvolgentisi su se stesse. Realizzata in mattoni (assai elastici nel respingere i colpi) la rocca è arrivata intatta fino a noi, perfettamente fusa con il centro abitato del quale non è più difesa ma parte integrante. Trasformando Mondavio, grazie al suo fascino, in Borgo più bello d’Italia.

A dominare la deliziosa Fossombrone, la romana Forum Sempronii, rimangono invece solo i resti un’altra rocca, fatta saltare anch’essa da Guidobaldo con orrendo fragore nel 1501. Ma vale la pena arrampicarsi sulla collina di Sant’Aldebrando per ammirarne le mura carenate: e godere di una vista a 360° sulla cittadina, snodo nevralgico della via Flaminia, e sul fiume Metauro, antico confine del Ducato.

Insomma, un percorso storico-artistico quello delle Rocche. Ma anche un tragitto lungo i rilievi pettinati dalla mezzadria, così tipici di questo angolo della Marche, cittadine nascoste, ambienti incontaminati e tipicità agroalimentari. Perché questa è terra di vini, come il Bianchello del Metauro o il Sangiovese dei Colli Pesaresi, di tartufi 365 giorni l’anno, come il bianco pregiato o lo scorzone estivo di Pergola, e di formaggi storici: valga per tutti la Casciotta di Urbino dop.

“Le Rocche martiniane sono inserite in un contesto ambientale ancora integro”, spiega Amerigo Varotti, “in gran parte simile a quello in cui furono realizzate oltre 500 anni fa. Non a caso, a pochi chilometri da qui, i paesaggi sono quelli che ispirarono Leonardo, Raffaello e Piero della Francesca. Visitarle significa vivere un turismo sostenibile, lontano dai grandi circuiti, in territori scarsamente antropizzati ma di grande fascino”.

La Confcommercio di Pesaro e Urbino/Marche Nord, nata il 31 luglio 1945, è la principale associazione provinciale di Confcommercio Marche, con 5000 associati, ed è la prima per numero di sedi territoriali nel mondo associativo regionale. Negli ultimi anni ha sviluppato un’intensa attività nel settore della formazione professionale ed in quello del turismo. Prima in Italia a dotarsi nel 1987 di un proprio tour operator, impegnato nella promozione e commercializzazione dell’offerta turistica marchigiana, è anche l’unica associazione di Confcommercio a gestire servizi museali e attività culturali. Dirige infatti gli uffici IAT (Informazione e Accoglienza turistica) di Mondavio, Fossombrone e Pergola e, tra gli altri, il Museo dei Bronzi Dorati di quest’ultima città: dove è custodito uno spettacolare, e unico, gruppo di statue in bronzo dorato di età romana giunto fino a noi. Ha anche costituito, unica in Italia, un fondazione finalizzata a sostenere l’Istituto Superiore ITS Turismo Cultura Marche, realizzando corsi ad alta specializzazione in campo turistico e culturale.

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