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Dante, una monumentale visione a Roma

Dante, una monumentale visione a Roma

Foto, luci, ecologia e miniature del 400 alla Rhinoceros gallery

ROMA, 10 aprile 2021, 15:16

Redazione ANSA

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(di Marzia Apice) Sarà una visione immersiva e inedita, monumentale e per giunta abbagliante (tanto che si consiglia di indossare gli occhiali da sole) quella offerta da "Dante", la proposta espositiva della Fondazione Alda Fendi - Esperimenti in programma a Roma dal 15 aprile al 15 luglio negli spazi di Rhinoceros gallery di via dei Cerchi. La mostra, pensata per celebrare il Sommo Poeta nei 700 anni dalla morte di Dante, presenta al pubblico una originale rilettura della Divina Commedia che nasce dall'intreccio del progetto fotografico "EverAfter" della tedesca Claudia Rogge, di "Dante. In a private dream" di Raffaele Curi e della presentazione dell'iniziativa "La parola di Dante fresca di giornata" dell'Accademia della Crusca: in un percorso suggestivo e stimolante (visitabile su prenotazione gratuitamente), il progetto si compone di immagini fotografiche che si mescolano alla musica elettronica, all'arte antica e alle installazioni contemporanee, accanto a parole conosciute e non della lingua italiana e all'evocazione di temi ecologici. "Dante" prende il via dalle molteplici figure protagoniste degli scatti imponenti e visionari di Rogge: ispirandosi alla pittura antica e costruendo scene complesse dall'impianto teatrale, la fotografa propone un racconto che indaga i tre regni dell'oltretomba dantesco, Inferno, Purgatorio e Paradiso, in un'accezione personale e contemporanea. Il viaggio prosegue con la riflessione inedita sulla selva dei suicidi descritta da Alighieri nel Canto XIII dell'Inferno offerta da Raffaele Curi: nell'installazione - una sorta di incubo dantesco radioattivo, elettronico e claustrofobico che avvolge i visitatori a partire da una stanza buia da cui inizia un percorso obbligato - l'artista affronta tematiche ambientali attraverso le foreste pietrificate dei disastri nucleari del Ventesimo secolo. Dopo i toni cupi dell'Inferno, ecco arrivare un Paradiso abbagliante: un'intima e celestiale visione (a cui si accede singolarmente) che rende omaggio a Dante attraverso l'opera del pittore toscano Giovanni di Paolo di Grazia, nato nel 1398 e morto nel 1482. Proprio per questa installazione, in cui viene riprodotta una celebre miniatura del maestro senese che illustra le tappe finali del viaggio di Dante in compagnia di Beatrice, tratta dal Manoscritto Yates Thompson 36 conservato presso la British Library di Londra, è consigliato l'uso degli occhiali da sole, per non essere abbagliati dalla forte illuminazione dorata. Completa il percorso l'iniziativa dell'Accademia della Crusca La parola di Dante fresca di giornata: mescolando social network e schermi della mostra, obiettivo è documentare la ricchezza e la vitalità dell'italiano attraverso un patrimonio unico composto da espressioni comuni e di neologismi, latinismi e onomatopee dantesche.
   

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