"Anche quest'ultima, nonostante il clima è stata per i vini piemontesi una buona/ottima annata - ha commentato Giulio Porzio (Vignaioli Piemontesi) perché negli ultimi 30 anni la viticoltura nella regione ha compiuto passi avanti giganteschi, grazie a tutta la 'squadra' che dalla vigna arriva alla bottiglia. Ed è un patrimonio che deve servire per affrontare i problemi dei prossimi anni, dalla flavescenza dorata al cambiamento climatico. Una parola fondamentale è la ricerca, che deve essere coordinata e messa in rete". Un appello per il nuovo Psr (Piano di sviluppo rurale): "deve affrontare - ha aggiunto Porzio - le problematiche a livello trasversale, proprio a partire dal cambiamento climatico, ricordando, ad esempio, che la Sicilia 20 anni fa ha creato invasi e non ha perso la produzione di vini. Va quindi creato un paracadute per i viticoltori, primo e più debole anello della filiera. La Regione si deve impegnare verso la creazione di fondi mutualistici, per far sì che colline restino vitate e coltivate da giovani.
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