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Report Osservatorio Birra, 2020 è stato l’anno zero

Heineken, l’Italia un mercato ricco di potenzialità

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Il fenomeno culturale che vede la birra sempre più al centro dei gusti degli italiani non si attenua. E nonostante i numeri etichettano il 2020 come l’anno zero della birra in Italia e il 2021 quello di una ripresa ancora parziale, l’Italia si conferma un mercato ricco di potenzialità. E’ l’istantanea dell’andamento e delle prospettive del settore birrario italiano scattata dall’ Osservatorio Birra, in occasione dell’appuntamento Heineken Incontra, con la presentazione del quinto rapporto dal titolo “La creazione di valore condiviso del settore della birra in Italia”, realizzato da Althesys.

Per calcolare il valore condiviso, lo studio ha analizzato tutte le fasi della filiera della birra, considerando gli effetti diretti, dal valore aggiunto alla contribuzione fiscale fino all’occupazione, delle attività dell’industria birraria italiana, quelli indiretti e indotti.
I dati, che fotografano l’andamento del settore nel 2020 e nei primi 6 mesi del 2021, evidenziano l’impatto del Covid-19 e la lenta ripresa dell’anno in corso. La “gelata” dell’anno scorso (-15% del Valore condiviso, -8% della produzione di birra, -9,6% dell’occupazione) ha fatto perdere alla birra quasi 1,4 miliardi di euro e circa 15mila posti di lavoro (14.634) lungo l’intera filiera, soprattutto nell’Ho.Re.Ca., riportando il “peso” della birra ai livelli di 4-5 anni fa.

I primi sei mesi del 2021 evidenziano una ripresa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma non sono sufficienti a colmare il crollo (-22%) di gennaio-giugno 2020. L’universo di bar pub, ristoranti e pizzerie, che rappresenta il canale dove il settore della birra genera, da sempre, più valore condiviso (4.385 milioni di euro), è anche quello dove si concentrano la quasi totalità delle perdite per effetto dello stop imposto dal Covid (-1.639 milioni di euro). Il rapporto mette in evidenza l’aumento degli acquisti di birra nella Gdo (da 1.364 milioni a 1.877 il valore condiviso del canale domestico) e che la birra continua ad essere un comparto strategico dell’Italia alimentare. Gli 8,1 miliardi di euro di valore condiviso creati dall’industria della birra nel 2020 corrispondono a mezzo punto percentuale (0,49%) del nostro Pil e al 60% del valore alla produzione del settore delle bevande alcoliche. Ecco perché Heineken Italia punta alla valorizzazione di birre locali, tanto che oggi per ogni tre birre stappate dagli italiani una è prodotta nei birrifici dell’azienda in Italia.

“Qualità, differenziazione e cultura della birra - osserva l’AD di Heinken Italia Wietse Mutters - sono le parole chiave che contraddistinguono il fenomeno birra in Italia, e sono anche quelle per sostenerne la ripresa e far tornare a crescere la categoria”. Da qui gli investimenti sui marchi storici. “Abbiamo scelto di puntare su due birre locali - continua Mutters - come Ichnusa e Birra Messina, che sono diventate fenomeni nazionali, mentre Birra Moretti è diventato un ‘global brand’, presente in circa 50 paesi. E negli ultimi mesi abbiamo anche lanciato una nuova birra, Birra Moretti Filtrata a freddo”. Infine la sostenibilità. “Il nostro obiettivo è raggiungere la carbon neutrality in produzione entro il 2030 e su tutta la catena del valore entro il 2040”.

In collaborazione con:
Heineken

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