"La Costa d'Avorio - spiega Shalom - è un giardino dove abbonda l'acqua e la terra fertile che consente la coltivazione di beni molto pregiati come il cacao, il caffè e gli anacardi.
La nostra spedizione c'erano per questo il rafforzamento dei legami con le istituzioni locali e la progettazione di una scuola destinata alla formazione di agronomi ed allo studio di nuove tecnologie agronomiche".
L'azione di Shalom "si inserisce in un contesto di oltre 40 anni nel continente africano, mirato alla creazione di un sistema di auto sostentamento, fondato sulla conoscenza, sulla comprensione e sulla condivisione, con al centro l'essere umano nella sua individualità, senza alcuna distinzione di razza, genere o fede".
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