(ANSA) - GENOVA - Slow Fish riparte a Genova dal pesce in scatola e da quello surgelato. "Non siamo impazziti - dicono gli organizzatori della manifestazione in programma da oggi a domenica - continuiamo a credere in una pesca artigianale, sostenibile e il meno impattante possibile sugli ecosistemi acquatici, e in prodotti stagionali, freschi e locali. Ma non parlare di tonno in scatola e di surgelati significherebbe ignorare il mondo reale".
La pandemia di Covid-19 ha stravolto la vita di milioni di persone in tutto il mondo e per diversi mesi non è stato ad esempio possibile mangiare nei locali pubblici. Un rapporto Ismea sui Consumi ittici a più di un anno dall'inizio dell'emergenza Covid-19" spiega che "nel trimestre marzo-maggio 2020 l'aumento degli acquisti è stato a doppia cifra, superando il 20%". I prodotti ittici hanno registrato vendite "superiori di quasi il 7% sull'anno precedente, in decisa controtendenza rispetto all'andamento negativo mostrato nel 2019".
Nel 2020, il fresco ha continuato a rappresentare quasi il 50% della spesa totale di pesce ma è il comparto cresciuto meno (+2,8% rispetto al 2019) a causa di un mix di fattori tra cui una domanda meno vivace e un'offerta ridotta dovuta allo stop subito da molte barche nei mesi di lockdown.
Il pesce surgelato, al contrario, è cresciuto con percentuali a doppia cifra (+18,7% quello confezionato, +11,6% quello sfuso), mentre il conservato (che conta per circa il 22% del totale), come il famigerato tonno in scatola, è cresciuto del 5,3%. "Nel primo trimestre del 2021 il comparto ittico è, insieme a quello delle bevande, il più dinamico mostrando un spesa in crescita del 15% su base annua" si legge nel documento.
"I dati del mese di aprile sono ancora più marcati, con un +18% rispetto allo scorso aprile". A crescere in maniera vertiginosa è il fresco (le cui vendite sono aumentate del 33,3% rispetto ai primi quattro mesi dello scorso anno), trainato da molluschi e crostacei. (ANSA).