Si tratta - informa una nota - dell'erbicida più usato al mondo che ha effetti sulla salute degli ecosistemi e su quella umana, sul cui uso la Commissione europea deciderà ufficialmente entro metà dicembre. Delle altre 18 sostanze chimiche di sintesi ritrovate, ben 5 risultano revocate da anni: due, il famigerato Ddt e il suo metabolita Dde (sostanza che proviene dal degrado della molecola originaria). Le altre (permetrina e imidacloprid), vietate rispettivamente nel 2001 e nel 2018, ritrovate in un campo di pomodori; l'ultima (oxodiazon) revocata nel 2021, in un pereto. "L'agricoltura bio - commenta Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio - trae la sua forza e la sua ragion d'essere proprio dalla cura del suolo. Proprio perché si tratta di un'agricoltura che non usa sostanze chimiche di sintesi, favorisce la cura del suolo mantenendolo sano e vivo". Secondo il "Global Assessment on soil pollution" (Fao e Unep, 2021) "l'analisi dei suoli agricoli in Europa ha dimostrato che l'80% contiene residui di pesticidi, con il 58% che presenta una mistura di varie sostanze". I pesticidi più comunemente rilevati sono il glifosato con i suoi sottoprodotti, il Ddt e i suoi residui, e i fungicidi.
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