Riflettori puntati sulle performance dell'agroalimentare, tra i capisaldi dell'economia italiana. Nel 2022 l'export ha raggiunto la cifra record di 60,7 miliardi di euro, un valore di quasi 8 volte superiore a quello del 1991 (7,8 miliardi), il 10% delle vendite totali all'estero. Un ruolo di straordinario successo in questo percorso lo hanno svolto i 'magnifici 7', le sette categorie di prodotti che, da sole, nel 2022 hanno raggiunto vendite per 34,3 miliardi di euro, 3 mld in più rispetto al 2022, quasi il 60% dell'agroalimentare italiano nel suo complesso. Sono i numeri contenuti nel primo report dell'Osservatorio Agroalimentare, nato dalla collaborazione tra Fondazione Giampiero Sambucini e Fondazione Edison, presentato al Consiglio nazionale di oltre 450 delegati del settore alimentare della Uila. Un progetto editoriale trimestrale, che vuole porsi come strumento di analisi dell'economia nel suo complesso e dello stato di salute del settore a 360 gradi, in vista del prossimo rinnovo del contratto nazionale dell'industria alimentare.
I 'Magnifici 7' nel 2021 sono stati ortaggi, frutta e loro preparazioni che hanno totalizzato 9,6 miliardi, vini di uve (7,2 mld), pasta e riso (3,7 mld), formaggi e latticini (3,7 mld), prodotti da forno (2,9 mld), conserve animali (2,1 mld), cioccolata e altre preparazioni con cacao (2,1 mld). "I Magnifici 7 - dice il segretario generale Uila Stefano Mantegazza - sono l'avanguardia di una articolata filiera che poggia sul lavoro di oltre 1,4 milione persone e che, partendo da autentiche unicità di nicchia, coinvolge territori specializzati e arriva ad esprimere una ricca varietà di prodotti di altissima qualità apprezzati in tutto il mondo".
Nello specifico, le esportazioni della sola industria alimentare, bevande e tabacco valgono 52,3 miliardi di euro, mentre quelle dei prodotti agricoli 8,4 miliardi. Attenzione del report anche alla produzione industriale alimentari, bevande e tabacco cresciuta di oltre il 10%, rispetto a quella italiana rimasta nel suo complesso stabile rispetto al 2017. In particolare, dalla pandemia in poi, la produzione di questo comparto è aumentata in maniera decisa e costante fino alla prima parte del 2022, quando si è registrata una crescita del 1,2% rispetto all'anno precedente, superiore a quella dell'industria nel suo complesso (+0,5%).