Sulle tavole tornano i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato. La propensione al risparmio, in ogni caso, non sembra intaccare l'attenzione verso la qualità, a cui non rinuncia il 70% dei consumatori scegliendo prodotti Made in Italy. Se i prezzi per le famiglie corrono, l'aumento dei costi colpisce duramente tutta la filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove l'11% delle aziende agricole rischia di chiudere; difficile, infatti, far fronte all'impennata dei costi che vanno dal 170% dei concimi al 90% dei mangimi, al 129% del gasolio. Da qui la necessità, secondo il presidente Ettore Prandini, "di lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni".
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