"Clai si è sempre contraddistinta per la singolare composizione della base sociale, costituita da soci allevatori e famiglie impegnate nell'allevamento di suini e bovini da carne, e dai soci lavoratori inseriti in vari ruoli nell'impresa - ha spiegato Pietro D'Angeli, direttore generale di Clai - Un esempio di gestione partecipata, unico nel panorama dell'industria agroalimentare europea, che permette di valorizzare al meglio i prodotti grazie a una lavorazione artigianale di alto profilo".
Tra le tipicità esposte nello stand della cooperativa alcuni salumi emiliano-romagnoli - come il salame contadino, il campagnolo e la salsiccia passita - ma anche altri di provenienza meridionale (O'sole mio, la ventricina e la spianata). Spazio però anche ai "trend più moderni che richiedono salumi naturali e light", come 'Imola 1962', un salame senza conservanti con una lista breve di ingredienti e 'Bella festa light', con il 50% in meno di grassi rispetto al salame Milano.
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