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Con pandemia e stress da guerra consumo tisane in Italia supera tè

Cresce richiesta infusi di qualità in cucina e ristorazione

(di Alessandra Moneti) ROMA

 In Italia sembra scoppiata la tisana-manìa, ma declinata nelle quattro stagioni con bevande sia calde che fredde. Vuoi per la voglia di comfort food in un mondo alle prese col covid e conflitti bellici e vuoi per i due anni di pandemia che hanno riportato tra le mura domestiche lavoratori e studenti, col tempo ritrovato per un bere rigenerante e comunque percepito come salutare.

"Negli ultimi due anni in Italia si bevono più tisane che tè" sottolinea Nicola Robecchi, co-fondatore e amministratore unico di Wilden.herbals, brand che propone in e-commerce una gamma di infusi funzionali e bevande fermentate da degustare sia freddi che caldi, nonché sempre più spesso nella cucina gourmet. Dopo studi in antropologia e una laurea in Scienze gastronomiche a Pollenzo, un anno sabbatico in Asia per lo studio delle piante, Robecchi ha scelto nel 2018 di dedicarsi allo sviluppo in Italia del segmento delle tisane di qualità. Un mercato con un giro d'affari pari a 117 milioni di euro, secondo dati Nielsen del 2020.

La sede Wilden.herbals è a Milano, ma gli unici punti vendita fisici sono previsti in temporary restaurant della Rinascente a Roma e Milano, mentre è allo studio un laboratorio dove ospitare cuochi invitandoli all'utilizzo di questi infusi in cucina. L'azienda è stata ammessa tra i soci sostenitori dell'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo. "Siamo un'azienda di alimenti che vengono percepiti come momento dedicato a se stessi, un rituale ritrovato, o anche come momento conviviale tra chi è attento alla salute e alla linea. Con la ripartenza post Covid crescono le consegne nel canale ho.re.Ca: nel primo anno i privati erano il 50% della nostra clientela, lo scorso anno il 25% e ora il 18% perché cresce al domanda della ristorazione. Se in Germania il consumo pro capite è 12 volte quello degli italiani, in Italia il mercato delle tisane - osserva Robecchi - è un foglio bianco tutto da scrivere. Al momento la parte del leone è legato alla camomilla (+19% in volume e +26% a valore secondo dati Iri 2020), ma cresce la domanda di mate, curcuma, zenzero".

Allo studio, annuncia Robecchi, anche "un marchio di sviluppo territoriale in aree marginali, in ottica di agricoltura multifunzionale a partire dal parco nazionale d'Abruzzo con tanto di essicatore mobile per la raccolta di piante, essenze e fioriture, ma ci vorrà tempo per il varo definitivo di questo programma che offrirà un reddito integrativo agli agricoltori in Italia che attualmente importa il 70% delle piante officinali".

Pur essendo percepito come prodotto familiare, friendly, la tisana non in polvere è un prodotto che va spiegato. C'è un infuso funzionale per ogni occasione, da quello tonico per iniziare la giornata a quello con proprietà rilassanti che facilita il sonno, inoltre alcuni favoriscono creatività e danno sensazioni rigeneranti mentre il detox depurativo elimina le tossine in accumulo.

Per la comunicazione predilige i canali social il marchio Cupper nel sottolineare la sostenibilità di tè e infusi realizzati con ingredienti puri e naturali e che le bustine, dove vengono veicolati messaggi floreali e stagionali, sono biodegradabili e non sbiancate chimicamente. Mentre a Taste boom di visite ha registrato lo stand del "La via del Tè - Firenze" dove, oltre ai rinomati infusi prodotti da oltre 60 anni, hanno suscitato interesse le tisaniere, agende e bottiglie termiche de "Le signore delle camelie" e le ricette primaverili pronte da scaldare di Cappellini Laboratorio Vegetale.

Le prospettive di mercato e produzione delle piante officinali saranno tema di confronto al Forum biennale della Fippo (Federazione italiana Produttori Piante Officinali) dal 4 al 6 maggio al Rimini Expo Center nell'ambito di Spices & Herbs Global Expo, una novità di Macfrut 2022. (ANSA).

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