E' rientrato sulla Terra come da programma, finendo la sua corsa con un tuffo nel Pacifico al largo delle Hawaii, lo scudo termico gonfiabile Loftid progettato dalla Nasa per permettere l'atterraggio di carichi pesanti su Marte e per rientri più soft sulla Terra. Il dimostratore tecnologico è stato lanciato giovedì mattina alle 10:49 ora italiana a bordo di un razzo Atlas V dalla base spaziale di Vandenberg, in California. A bordo anche il satellite meteorologico Joint Polar Satellite System 2 (JPSS-2), che raccoglierà dati per conto della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa).
Il lancio, inizialmente previsto per il primo giorno di novembre, era stato rinviato per permettere la sostituzione di una batteria dello stadio superiore del razzo: riprogrammato per il 10 novembre alle 10:25 ora italiana, ha subito un ulteriore ritardo di una ventina di minuti per un problema nel rifornimento di propellente che ha imposto la sospensione temporanea del conto alla rovescia.
La sequenza post-lancio è invece avvenuta senza intoppi, con il Joint Polar Satellite System 2 che si è correttamente separato dallo stadio superiore del razzo circa 28 minuti dopo il decollo, per poi inserirsi in un'orbita polare a 710 chilometri dalla Terra.
Lo scudo termico Loftid (Low-Earth Orbit Flight Test of an Inflatable Decelerator) si è attivato a poco più di un'ora dal lancio, gonfiandosi per dispiegare i suoi 6 metri di diametro. Posto su una traiettoria di rientro sulla Terra, si è separato dallo stadio del razzo e ha fatto il suo ingresso in atmosfera: dopo aver espulso una sorta di scatola nera con i dati registrati durante il rientro, Loftid ha aperto il paracadute per poi gettarsi nell'oceano, dove sono subito cominciate le operazioni per il recupero.
Moments years in the making for the team at @NASA_Langley: See the #LOFTID @NASA_Technology demonstration splash down in the Pacific Ocean near Hawaii. The data from this inflatable heat shield test will help us land more massive missions, and explore farther. pic.twitter.com/PzARsfhC9P
— NASA (@NASA) November 10, 2022
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