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Scoperto un mini buco nero in una galassia nana

Scoperto un mini buco nero in una galassia nana

Ha una massa pari a 200.000 volte quella del Sole

12 gennaio 2022, 15:23

Redazione ANSA

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Scoperto un mini buco nero supermassiccio nella galassia nana Mrk 462 (fonte: NASA/CXC/Dartmouth Coll./J. Parker & R. Hickox; Optical/IR: Pan-STARRS) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperto un mini buco nero supermassiccio nella galassia nana Mrk 462 (fonte: NASA/CXC/Dartmouth Coll./J. Parker & R. Hickox; Optical/IR: Pan-STARRS) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Scoperto un mini buco nero supermassiccio nella galassia nana Mrk 462 (fonte: NASA/CXC/Dartmouth Coll./J. Parker & R. Hickox; Optical/IR: Pan-STARRS) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperto uno dei più piccoli tra i mostruosi buchi neri supermassicci osservati finora: con una massa pari a 200.000 volte quella del Sole, si trova sepolto da nubi di gas e polveri al centro della galassia nana Mrk 462, posta a 110 milioni di anni luce da noi. Individuato grazie all’osservatorio a raggi X Chandra della Nasa, potrebbe aiutare a comprendere meglio l’accrescimento di questi misteriosi oggetti cosmici, come hanno spiegato i ricercatori del Dartmouth College (Stati Uniti) presentando il loro studio al meeting della Società astronomica americana.

I ricercatori hanno usato Chandra per studiare le emissioni di raggi X di otto galassie nane in cui si sospettava la presenza di un buco nero supermassiccio attivo. Solo per la galassia Mrk 462 si è potuta accertare la presenza di un buco nero supermassiccio in crescita, con una massa pari a 200mila volte quella del Sole. A sorpresa, il rapporto tra raggi X ad alta energia e a bassa energia ha suggerito che il buco nero fosse pesantemente oscurato, ‘sepolto’ sono spesse nubi di polvere.

“Dato che i buchi neri sepolti sono più difficili da individuare rispetto a quelli esposti, trovare questo esemplare potrebbe significare che ci sono molte più galassie nane là fuori con simili buchi neri”, spiega l’astronomo Ryan Hickox. “Questo è importante perché potrebbe aiutarci a rispondere a una delle domande più importanti in astrofisica: come fanno i buchi neri a diventare così grandi anche nelle fasi più precoci dell’universo?”. La scoperta suggerisce che alcuni buchi neri supermassicci non nascono già grandi per poi ingrandirsi ancora, ma potrebbero accrescersi a partire da masse stellari pari al massimo a 100 volte la massa del Sole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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