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Resveratrolo sì, resveratrolo no?

Resveratrolo sì, resveratrolo no?

di Maddalena Eufemia, 18 anni, Potenza

30 aprile 2014, 18:33

Redazione ANSA

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Il resveratrolo, polifenolo molto diffuso sulla buccia degli acini d’uva nera, potrebbe diventare il prinicipio base per un nuovo farmaco. Da sola, però, questa piccola molecola non può essere assunta perché non è biocompatibile con l’organismo umano, in quanto viene trasformata in una sostanza di rifiuto e poi eliminata nelle urine.

Una soluzione, fortunatamente, potrebbe esserci, e potrebbe essere quella proposta dalla ricercatrice Lucia Chiummiento, specializzata in sintesi di Chimica Organica. La docente dell’Unibas, in collaborazione con l’università di Strasburgo, lavorando e studiando dal 2008 al 2012, ha sintetizzato una nuova molecola, l’anigopressina A, ovvero un dimero del resveratrolo.

Nonostante la relativa sempilicità del processo di sintesi, è ancora presto per poter parlare di una produzione industriale, poiché bisogna prima effettuare delle fasi di controllo e accertamento, poi trovare una casa farmaceutica che sia disposta a produrre questo nuovo tipo di sostanza.

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