Con Lares e UniCubeSat-GG lanciati con il primo volo di Vega, il nuovo lanciatore dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), i satelliti messi in orbita dalla Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell'università di Roma La Sapienza arrivano a quota 12. Gli ultimi due, partiti dalla base di Kourou, in Guyana Francese, proseguono la serie iniziata nel 1962 da San Marco-1, ideato da Luigi Broglio, il padre dello spazio italiano.
''E' una giornata felicissima per l'Italia nello spazio e per gli studenti romani che hanno lavorato a UniCubeSat-GG'', ha commentato entusiasta Chantal Cappelletti, responsabile del progetto del Gruppo di Astrodinamica Universita' di Roma La Sapienza (Gauss). ''Poche ore dopo il lancio - ha aggiunto - abbiamo rilevato da una delle nostre basi di Roma e Morehead in Kentucky il primo 'bip', ora sara' necessario del tempo per stabilizzarlo e renderlo pienamente operativo''.
Con questo nuovo successo, i satelliti nati dalla Scuola di Ingegneria Aerospaziale salgono a 12: i primi 5 satelliti San Marco (il primo ha permesso all'Italia di diventare la terza nazione al mondo a entrare nello spazio), 4 UniSat, 1 EduSat (lanciato nell' agosto 2011), cui si sono aggiunti Lares (in collaborazione con l'Universita' del Salento e finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana) e UniCubeSat-GG realizzato dal Gauss, un gruppo interno alla Scuola.
La storica Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell'Università Sapienza di Roma e' stata formalmente chiusa circa un anno fa ma "continua ancora a operare - ha spiegato Cappelletti - e attraverso i suoi progetti educativi hand-on ha ottenuto grandi riconoscimenti internazionali e molti successi nati dalla collaborazione attiva tra studenti e professori, una sorta di grande famiglia''
