Il lancio di Vega ha portato in orbita tanta tecnologia e tanta scienza, molta della quale italiana. Il suo carico, dal peso complessivo di circa 600 chilogrammi, comprende due grandi satelliti italiani: Lares, dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), e AlmaSat-1, dell’universita’ di Bologna, piu’ sette mini-satelliti, ognuno dei quali pesante circa un chilogrammo, costruiti da universita’ europee, due delle quali italiane. Mentre il lanciatore Vega ha rilasciato i due satelliti piu’ grandi, e’ stato Lares ha immettere in orbita i mini-satelliti.
- Lares (Laser Relativity Satellite): e’ una sfera rivestita da 92 specchi, con un diametro di quasi 38 centimetri e pesante 400 chilogrammi ed e’ ora l’oggetto piu’ denso del Sistema Solare, e puo’ essere considerato una ‘luna artificiale’, destinato com’e’ a girare attorno alla Terra almeno per altri 25.000 anni. Progettato dall’Asi, il satellite e’ destinato a misurare l’effetto di ‘trascinamento’ che il movimento della Terra provoca sullo spazio tempo. ‘’Questi dati permetteranno di conoscere le conseguenze che questo effetto puo’ esercitare sui rilevamenti dei satelliti Gps’’, ha spiegato il responsabile dei programmi scientifici dell’Asi, Enrico Flamini.
- AlmaSat-1 (Alma Mater Satellite): realizzato dall’Università di Bologna, e’ un cubo dal lato di 30 centimetri e pesante poco piu’ di 12 chilogrammi, progettato come struttura da utilizzare per missioni di dimostrazione tecnologica o di osservazione della Terra.
- e-St@r: sviluppato dal Politecnico di Torino, testerà un sottosistema di determinazione e controllo attivo dell’assetto, oltre a componenti e materiali commerciali.
- UniCubeSat GG: sviluppato dal gruppo Gauss, dell’universita’ di Roma La Sapienza, dispiega due braccia per dimostrare la stabilizzazione del gradiente di gravita’. Ogni braccio trasporta un pannello solare alla sua estremita’ per generare energia elettrica.
- Goliat: sviluppato dall’universita’ di Bucarest, e’ il primo satellite rumeno, osservera’ la Terra con una telecamera digitale e misurera’ le radiazioni e i micro meteoroidi nell’orbita bassa.
- MaSat-1 (Magyar Satellite): sviluppato dall’universita’ di Tecnica e di Economia di Budapest, e’ il primo satellite ungherese e sperimentera’ un sistema di condizionamento della potenza, una ricetrasmittente e un sistema di gestione dei dati di bordo.
- PW-Sat-1: sviluppato dall’Università della Tecnologia di Varsavia, e’ il primo satellite polacco e dispieghera’ una vela solare per aumentare la resistenza atmosferica, accelerando l’uscita dall’orbita dei mini-satelliti al termine delle loro missioni.
- Robusta (Radiation On Bipolar for University Satellite Test Application): sviluppato dall’universita’ francese di Montpellier, studiera’ l’effetto delle radiazioni sui componenti elettronici.
- Xatcobeo: sviluppato dall’universita’ spagnola di Vigo, sperimenta una radio software riconfigurabile, un sistema di misurazione delle radiazioni ionizzanti e un sistema di
dispiegamento di pannelli solari.
