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Il lanciatore che non lascia rifiuti

Rientro controllato per l'ultimo stadio

Redazione ANSA COLLEFERRO

Niente rifiuti spaziali con il nuovo lanciatore europeo Vega. Il vettore dell'Agenzia spaziale europea (Esa) è infatti il primo a preoccuparsi del destino dell'ultimo stadio necessario alla messa in orbita dei satelliti, che non viene abbandonato in orbita ma programmato per un rientro controllato e sicuro in atmosfera, come spiega Pier Giuliano Lasagni, direttore degli stabilimenti Avio a Colleferro dove il lanciatore è stato costruito.

''Vega è il primo vettore a rispettare la legge europea contro i detriti spaziali'', ricorda Lasagni. ''E' stato progettato in modo che il quarto stadio, quello preposto alla messa in orbita del satellite, segua una traiettoria ben precisa, così da rientrare in atmosfera in corrispondenza di una zona desertica per poi disintegrarsi in sicurezza senza toccare terra''.

Ma le innovazioni tecnologiche di Vega non finiscono qui. Le più importanti riguardano i motori, a cominciare dal loro 'vestito'. ''Il tradizionale involucro di metallo - afferma Lasagni - è stato sostituito dalla fibra di carbonio, che garantisce non solo semplicità di fabbricazione e minori costi di produzione, ma anche una maggiore leggerezza: basti pensare che il motore del primo stadio, P80, pesa ben 90 tonnellate e ha un involucro spesso un solo centimetro''.

Un'altra importante novità riguarda le protezioni termiche che riparano l'involucro in fibra di carbonio dal calore prodotto dal motore, che può raggiungere anche i 3.000 gradi.

''Abbiamo usato gomme appena brevettate - precisa l'esperto di Avio - che garantiscono il giusto isolamento termico e sono a bassa densità, perchè contengono delle microsfere che le rendono più leggere''.
Il terzo aspetto innovativo di Vega riguarda i propellenti per lo stadio solido, nuovi non solo nella formulazione, ma anche nella forma a stella, che garantisce una maggiore superficie esposta al fuoco e quindi una forte spinta che diventa poi più graduale secondo le esigenze della missione.

''Vega e' uno strumento flessibile e preciso, che ad ogni missione si adatta alle esigenze del cliente'', continua Lasagni. ''Per questo il motore vanta anche attuatori dell'ugello elettrici e non idraulici alimentati da batterie a ioni di litio che garantiscono risposte piu' adeguate nel dare direzionalita' al vettore''. Dopo le importanti innovazioni sperimentate con Vega, i ricercatori Avio puntano già al prossimo traguardo. ''Il nostro obiettivo ora è quello di sviluppare nuovi motori più 'verdi', come quello a ossigeno e metano - conclude Lasagni - a cui stiamo lavorando già da qualche anno''.

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