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Dopo lo shuttle, si apre una nuova era

Mentre l’Atlantis partiva, in mostra c’erano le capsule del futuro

Redazione ANSA

Mentre lo shuttle veniva lanciato per l'ultima volta, chiudendo un'epoca durata 30 anni, nel grande prato vicino alla laguna dove una folla incredibile si era radunata a salutare la navetta, fra i gazebo delle emittenti televisive, le antenne paraboliche e centinaia di fotografi, c'erano due grandi padiglioni bianchi. Entrare li' dentro significa fare un passo nel futuro.
   Sono il segno tangibile di come, nel momento in cui si chiude l'era dello shuttle, si sta aprendo una pagina nuova nello spazio americano.
   All'interno del primo padiglione c'e' una capsula che ricorda da vicino quelle che apparivano nei film di fantascienza degli anni '50. Si chiama Mpcv (Multi-Purpose Crew Vehicle), basato sul progetto della capsula Orion, il cui progetto era nato per il programma Constellation destinato alle missioni verso la Luna e Marte e cancellato dall'amministrazione Obama.
   La nuova versione della capsula, sviluppata dalla Lockheed Martin per la Nasa, e' in grado di portare a bordo quattro astronauti per una missione di 21 giorni. Potrebbe entrare in funzione a partire dal 2016 e dovra' essere lanciata da un razzo, come si faceva ai tempi del programma Apollo.
   Nel padiglione accanto, quello della Boeing, domina un'altra capsula, dall'aspetto altrettanto inconsueto. Si chiama CST-100 (Crew Space Transportation Vehicle) ed anche questo e' un modello in dimensioni reali: un cilindro sormontato da un tronco di cono in grado di trasportare fino a sette astronauti ma anche di funzionare come cargo. E' stata progettata per agganciarsi ad una futura stazione spaziale. Secondo la stessa azienda costruttrice, il primo volo della capsula potrebbe avvenire nel 2015.
   La Boeing e' una delle quattro aziende private (le altre sono Blue Origin, Sierra Nevada e Space X) che hanno appena ricevuto dalla Nasa un finanziamento complessivo di 269,3 milioni di dollari, nell'ambito della seconda parte del programma Commercial Crew Development (Ccdev2).
   E' cominciato cosi' un nuovo capitolo della corsa allo spazio. Per i prossimi anni gli Stati Uniti saranno costretti a chiedere ai russi passaggi a bordo della Soyuz per poter raggiungere la Stazione Spaziale, ma stanno gia' concentrando tutti gli sforzi, questa volta al fianco di aziende private, per riconquistare la leadership.
   ''Stiamo lavorando per ridurre il gap nel trasporto di equipaggi e materiali'', ha detto in un incontro al Kennedy Space Center il numero due della Nasa, Lory Garver. ''Siamo orgogliosi - ha aggiunto - dello sforzo che stiamo facendo per sviluppare la prossima generazione di veicoli spaziali''. L'ottimismo per il futuro e' grande: ''Si sta aprendo un nuovo mercato'' e si prospetta ''un grande futuro anche per le missioni scientifiche e per l'esplorazione del Sistema Solare''

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