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Il saluto all'ultimo shuttle

Dopo 30 anni, la navetta della Nasa va in pensione

Redazione ANSA

L'ultimo shuttle e' partito accompagnato da un grandissimo applauso e grida di gioia, sempre piu' forti mentre la navetta saliva tra le nuvole e il rumore diventava incredibile.
Fino a pochi minuti dal lancio le nuvole erano state una minaccia e avrebbero potuto causare un rinvio, ma alla fine si sono diradate quel tanto che bastava per lasciare la scena all'Atlantis, pronto sulla rampa di lancio del Kennedy Space Center di Cape Canaveral.
E' calato un grande silenzio, durato due lunghissimi minuti, quando il conto alla rovescia si e' fermato all'improvviso a soli 31 secondi dal lancio. Fortunatamente si trattava solo di un fermo tecnico previsto fin dalle prime ore del mattino e relativo ad alcuni controlli sul caricamento del propellente. Applausi e grida hanno accompagnato la ripresa del conto alla rovescia e poi, quando il contatore segnava meno 10 secondi al lancio, tutti hanno cominciato a scandire i secondi uno dopo l'altro finche' non si e' alzata la nube bianca intorno alla rampa e l'Atlantis ha cominciato a salire.
L'emozione era fortissima a mano a mano che la scia della navetta si allungava sempre piu' in alto. E' stata un'emozione doppia: da un lato per il lancio riuscito con successo nonostante la minaccia del maltempo, dall'altro per la consapevolezza che l'ultima missione dello shuttle, la Sts 135, chiude davvero un'epoca e per molti versi lascia un grande punto interrogativo. Ci si domanda, per esempio, che cosa sara' della leadership della Nasa in campo spaziale. L'amministratore capo dell'agenzia spaziale americana, Charles Bolden, parlando dopo il lancio ha ribadito ancora una volta che gli Stati Uniti sono intenzionati a mantenere il loro primato. Tuttavia nei prossimi anni gli astronauti americani potranno raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale soltanto grazie alla navetta russa Soyuze ci vorra' del tempo prima che gli Stati Uniti abbiano di nuovo un sistema di trasporto autonomo.
Ci si chiede che cosa ne sara' di Cape Canaveral, che vive del turismo legato alle attivita' spaziali dai tempi delle missioni Apollo e che comincia gia' ad accusare i segni di una crisi destinata a peggiorare progressivamente.
Al di la' di tutto, pero', l'emozione di salutare per l'ultima volta lo shuttle e' davvero unica.
Nato come una navetta ai limiti del fantascientifico, lo shuttle esce di scena in bellezza, con 135 missioni condotte in 30 anni, nei quali ha portato nello spazio 355 uomini, 179 fra satelliti e componenti della Stazione Spaziale, per un totale dioltre 1.700 tonnellate. Secondo alcuni analisti il costo complessivo del programma ha superato 196 miliardi. E oggi non si possono non ricordare le tragedie del Challenger, esploso involo il 28 gennaio 1986, e del Columbia, disintegrato al rientro il primo febbraio 2003. In entrambi i disastri ha perso la vita l'intero equipaggio, in tutto 14 astronauti. Nonostante tutto la macchina piu' complessa mai costruita esce di scena con un bilancio positivo per l'impulso senza precedenti che ha saputo dare al progresso scientifico e tecnologico.

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