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Omicron, così è scattata l'allerta

Omicron, così è scattata l'allerta

Dall'annuncio ai social, la notizia ha fatto il giro del mondo

01 dicembre 2021, 10:07

Elisa Buson

ANSACheck

Ricostruiti tempi e modi in cui la notizia della variante Omicron sì è diffusa in tutto il mondo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ricostruiti tempi e modi in cui la notizia della variante Omicron sì è diffusa in tutto il mondo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ricostruiti tempi e modi in cui la notizia della variante Omicron sì è diffusa in tutto il mondo - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Purtroppo abbiamo individuato una nuova variante che è motivo di preoccupazione in Sud Africa": è con queste parole, pronunciate il 25 novembre durante una conferenza stampa convocata d'urgenza in accordo con il Ministero della Salute sudafricano, che il virologo Tulio de Oliveira, direttore del Centro per la risposta epidemica e l'innovazione (Ceri) del Sud Africa, ha fatto scattare l'allerta per la nuova variante Omicron, allora chiamata ancora con la sigla B.1.1.529.

Scoperta pochi giorni prima in Botswana dai ricercatori dell'Harvard H.I.V. Reference Laboratory di Gaborone, la variante è stata subito dopo identificata anche in Sud Africa grazie alle indagini condotte dal Network per la sorveglianza genomica (Ngs-Sa). Durante la sua presentazione online, Tulio de Oliveira ha descritto i primi risultati affermando che la nuova variante "ha un alto numero di mutazioni che destano preoccupazione", perché potrebbero teoricamente aumentare la capacità del virus di trasmettersi e di eludere il sistema immunitario.

I genomi sequenziati fino al momento dell'annuncio arrivavano da 77 campioni raccolti tra il 12 e il 20 novembre nella provincia sudafricana del Guateng (dove la variante si era diffusa rapidamente scalzando la Delta), 4 in Botswana e 1 ad Hong Kong da un viaggiatore di ritorno. "Possiamo fare previsioni sull'impatto di queste mutazioni ma il loro pieno significato rimane incerto - aveva precisato il virologo - e i vaccini restano lo strumento chiave per proteggerci dalla malattia grave". Nel frattempo un comunicato del National Institute of Communicable Diseases (NICD) del Sud Africa confermava la presenza di 22 casi della nuova variante, un numero in ascesa stando alle segnalazioni fatte dai laboratori del Paese.

La notizia è subito rimbalzata sui social ad opera di altri importanti virologi come Thomas Peacock dell’Imperial College di Londra, che su Twitter sottlineava come “l’incredibile numero di mutazioni della proteina Spike suggerisce che questa variante potrebbe destare preoccupazione”. Subito inserita nella lista delle varianti sotto monitoraggio da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), B.1.1.529 ha indotto il governo britannico ad annunciare già nella serata del 25 novembre la sospensione dei voli provenienti da sei Paesi africani e il ripristino della quarantena per i viaggiatori. Venerdì la preoccupazione per la variante ha contagiato i mercati asiatici, le borse occidentali e ha spinto l'Europa e tanti altri Paesi del mondo ad adottare nuove restrizioni per i viaggi, mentre il virologo della Casa Bianca Anthony Fauci, sebbene preoccupato, sottolineava la necessità di un maggior numero di informazioni per decidere su eventuali restrizioni. Mentre venivano identificati i primi casi di contagio in Israele ed Europa, nella serata di venerdì l’Oms ha deciso di inserire la variante nella lista di quelle che destano preoccupazione, dandole il nome greco ‘Omicron’.

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