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Scoperto il fermo immagine del cervello

Scoperto il fermo immagine del cervello

Permette di avere una visione del mondo più stabile

22 luglio 2021, 13:10

Redazione ANSA

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Scoperto il meccanismo nervoso cge regola la percezone delle immagini in movimento (fonte: Franz Franzen da Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperto il meccanismo nervoso cge regola la percezone delle immagini in movimento (fonte: Franz Franzen da Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Scoperto il meccanismo nervoso cge regola la percezone delle immagini in movimento (fonte: Franz Franzen da Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperto il meccanismo nervoso che permette al nostro sistema visivo di trattenere le informazioni ottenute in movimento per una visione del mondo esterno più stabile. È descritto sulla rivista Nature Communications nella ricerca condotta da Scuola Internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste, in collaborazione con l'Università della Pennsylvania e l'Università cattolica belga di Lovanio.

I ricercatori hanno analizzato i segnali generati dai neuroni presenti nelle diverse aree visive della corteccia cerebrale di topi in seguito a stimoli visivi di oggetti in movimento a diverse velocità. E' emerso così che il sistema visivo, compreso quello umano, è in grado di fissare immagini in movimento senza doverle rielaborare di continuo.

"Una delle grandi sfide di tutti i sistemi sensoriali è quella di mantenere una rappresentazione stabile del mondo esterno, nonostante i continui cambiamenti che avvengono attorno a noi. Questo vale anche per il sistema visivo", osserva Davide Zoccolan, direttore del Laboratorio di neuroscienze visive della Sissa, e tra i coordinatori della ricerca.

Tutto ciò che osserviamo muoversi intorno a noi provoca fluttuazioni molto rapide dei segnali acquisiti dalla retina. "Finora - prosegue il ricercatore - non era chiaro se lo stesso tipo di variazioni caratterizzasse anche le strutture più profonde della corteccia visiva, dove l'informazione viene integrata ed elaborata. Noi pensiamo che non sia così, perché altrimenti vivremmo in una condizione di grande instabilità".

Indipendentemente dal tipo di stimoli visivi "abbiamo infatti osservato una maggiore persistenza dei segnali acquisiti negli strati corticali più profondi, una sorta di 'costanza percettiva' che - conclude Zoccolan - garantisce una certa stabilità all'informazione, eliminando le fluttuazioni osservate negli strati più superficiali".

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