(ANSA) - ROMA, 24 GIU - Un bimbo su 3 ricoverato per
bronchiolite, infezione virale che colpisce la parte terminale
dei bronchi, svilupperà l'asma. Ma l'intelligenza artificiale
può essere utilizzata per capire chi sarà più a rischio. A
metterlo in luce è uno studio pubblicato su Nature
Communications che ha individuato 4 tipi diversi di
bronchiolite, di cui uno è più associato al rischio di diventare
asmatici da adulti.
La bronchiolite, causata dal virus respiratorio sinciziale, è
la principale causa di ricovero nei neonati ma può causare
conseguenze a lungo termine nella vita, perché nel 30% dei casi
è associata allo sviluppo di asma. I ricercatori del
Massachusetts General Hospital di Boston hanno monitorato 221
bambini ricoverati nei primi mesi di vita per bronchiolite,
prelevando campioni biologici del microbioma della gola di ogni
bambino per analizzare le specie di batteri più abbondanti. Poi
hanno incrociato questi dati con la storia clinica dei pazienti,
inclusa la presenza di fattori di rischio specifici come il peso
alla nascita, l'uso di antibiotici, l'eventuale asma dei
genitori e la presenza di allergie. Grazie ad algoritmi di
apprendimento automatico sono stati scoperti quattro sottotipi
distinti di bronchiolite da virus respiratorio sinciziale,
ciascuno caratterizzato da manifestazioni cliniche specifiche,
da particolari specie batteriche dominanti, dal tipo di risposta
immunitaria e dai metaboliti presenti. In particolare uno di
questi sottotipi di bronchiolite aumenta il rischio di
insorgenza dell'asma nei bambini intorno ai 5 anni di età. I
bimbi con più probabilità di soffrire di asma, rispetto a quelli
con altri sottotipi di bronchiolite, avevano in concomitanza
sensibilizzazione allergica e genitori con asma, oltre a
maggiori quantità di due tipi di batteri (Streptococcus
pneumoniae e Moraxella catarrhalis) nelle vie aeree superiori.
Lo strumento predittivo, una volta validato su numeri più
grandi, permetterà di individuare i soggetti più a rischio in
modo da poter intervenire precocemente alla comparsa dei primi
sintomi. (ANSA).