Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Neonati riconoscono loro corpo a poche ore dalla nascita

Studio sul correlato neurale del fenomeno

Redazione ANSA TORINO

A poche ore dalla nascita i neonati riconoscono il loro corpo come un'entità separata dal mondo esterno. Lo rivela uno studio torinese che, grazie all'elettroencefalografia - una tecnica di neuroimmagine non invasiva - ha misurato il correlato neurale di questo fenomeno.

 "A differenza di quanto accade per altri mammiferi, i neonati umani sono già in grado di associare un suono a un tocco a poche ore di vita - spiega Francesca Garbarini, professoressa di Psicobiologia e Coordinatrice del Manibus Lab del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino -. Questo potrebbe essere dovuto alla lunga e ricca fase di gestazione che potrebbe aver già preparato l'emergere di questo meccanismo alla nascita". Le risposte neurali osservate mostrano anche che il bambino è in grado di distinguere se il suono viene dato vicino o lontano dal suo corpo, aspetto fondamentale per sviluppare i comportamenti difensivi come i meccanismi relazionali.

"L'effetto descritto nel lavoro, se confermato da studi futuri, potrà rappresentare - aggiunge Irene Ronga, Ricatrice del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino e primo autore dello studio - un possibile biomarker di sviluppo neurologico tipico le cui alterazioni potrebbero contribuire al riconoscimento precoce di eventuali anomalie dello sviluppo".

Pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), la ricerca è stata realizzata dal Manibus Lab del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino e dalla Neonatologia universitaria dell'ospedale Sant'Anna della Città della Salute, in collaborazione con il MySpace Lab del Department of Clinical Neurosciences dell'Università di Losanna ed il Center for Neural Science della New York University.
    (ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA