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Colesterolo alto, stili di vita e nuovi farmaci come arma

Trend di crescita preoccupante

Roma ANSAcom

Non un fattore di rischio, cioè un elemento che può genericamente predisporre all’aterosclerosi, ma un vero e proprio agente che interviene nel determinare la malattia. È questa l’ipercolesterolemia, sui cui si è fatto focus oggi in digital talk in streaming su Ansa.
Negli ultimi anni l’ipercolesterolemia ha mostrato un trend in crescita preoccupante, e i livelli su cui agire sono due: gli stili di vita e un intervento farmacologico. A fare il punto è il presidente dell' Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, Furio Colivicchi.
”Ridurre il fumo, presente in oltre il 15% della popolazione adulta del nostro Paese , sarebbe molto rilevante per far calare l'incidenza - osserva l’esperto - non solo delle malattie cardiovascolari e polmonari, ma anche dei tumori. Lo stesso dicasi per l'esercizio fisico e per un'alimentazione sana con un contenimento degli alimenti di origine animale”.
“L'ipercolesterolemia -aggiunge Colivicchi - è crescente nella popolazione generale e richiede spesso un intervento farmacologico mirato. Questo diventa determinante nella prevenzione cosiddetta secondaria, cioè quando il paziente ha già avuto un segnale, un infarto, un problema cardiovascolare di qualche natura. A quel punto l'intervento deve essere ancora più incisivo, e i livelli di colesterolo devono essere fatti scendere in maniera importante, per raggiungere valori target da tenere monitorati. Abbiamo a disposizione farmaci sicuri ed efficaci, e se ne affacciano sulla scena di nuovi che lo sono ancor di più. La cosa importante è che la terapia venga condotta correttamente e in maniera intelligente e il paziente aderisca alle indicazioni”.
Ci sono state molte difficoltà legate alla pandemia che hanno reso più difficile la prevenzione primaria e secondaria ma Colivicchi sottolinea che “il controllo del colesterolo deve essere un tema all'attenzione non solo dei professionisti ma anche di chi decide.Questo aspetto deve essere ben presente a chi prende le decisioni soprattutto rispetto ai farmaci che possiamo e dobbiamo utilizzare nella pratica clinica”. “Quella contro le patologie cardiovascolari- conclude il professor Paolo Magni, Coordinatore del Comitato Scientifico Fondazione italiana per il cuore- è una partita che potremo vincere solo scendendo in campo come un’unica squadra, in cui anche i cittadini svolgono un ruolo attivo. Ci sono una serie di indicatori di facile monitoraggio, come il peso e la circonferenza dell’addome, e dei biomarcatori che si possono controllare con una diagnostica semplice, come i livelli di colesterolo e di glicemia. Quindi, è importante mantenersi ‘serenamente attivati”’ nel preservare il proprio stato di salute”.

In collaborazione con:
NOVARTIS

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