“Questi dati” dello studio Monaleesa-2 “sono molto solidi e confermano l’efficacia della terapia a bersaglio molecolare con ribociclib”. A dirlo è Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica e Toraco-Polmonare dell’Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione ‘G. Pascale’ di Napoli commentando i dati dello studio Monaleesa-2 presentati al Congresso di Esmo, la Società europea di oncologia medica. “Vi erano già due studi con ribociclib condotti su popolazioni diverse: Monaleesa-7 e Monaleesa-3 - aggiunge - Il ‘pezzo’ mancante era proprio il Monaleesa-2. Lo studio è maturo, con un follow up mediano di circa 80 mesi: questo significa che metà delle pazienti è stata seguita per almeno 7 anni. Siamo di fronte a una sperimentazione il cui risultato è stabile, definitivo. Ribociclib ha mostrato una riduzione del 24% del rischio di morte, coerente con quanto già visto negli altri due studi Monaleesa. Altro dato che conferma la validità del farmaco è la sopravvivenza globale mediana, pari a 63,9 mesi. È la più lunga mai registrata in tutti i tipi di tumore della mammella. Significa che metà delle pazienti vive più di 5 anni. I dati delle tre sperimentazioni su ribocliclib si rafforzano a vicenda e lo pongono come l’unico inibitore Cdk4/6 ad aver dimostrato un vantaggio in sopravvivenza globale in tutte le popolazioni studiate, quindi in donne in pre/peri e postmenopausa e con diverse combinazioni ormonali”.
In collaborazione con:
Novartis