L'Italia continua ad essere tra i Paesi europei con i maggiori livelli di resistenze batteriche, ma dalla diagnosticai in vitro può arrivare un aiuto importante per arginare questo problema che, secondo le stime, provoca ogni anno circa 30.000 vittime in Europa e di cui ben un terzo in Italia. A fare il punto sarà domani l'evento web "Il contrasto dell'antimicrobico resistenza: il valore dell'innovazione nella diagnostica", organizzato da The European House – Ambrosetti, con il contributo incondizionato di bioMérieux.
La pandemia Covid ha mostrato in modo palese l'importanza della diagnostica in vitro e in modo crescente anche dei test rapidi. Questi test diagnostici, inoltre, se di ultima generazione, possono giocare un ruolo importantissimo nella lotta contro i super batteri, ovvero organismi resistenti agli antibiotici che generano infezioni sempre difficili da curare e spesso letali. "Sono infatti in grado - spiega Daniela Bianco, responsabile area Healthcare, The European House Ambrosetti - di distinguere le infezioni virali da quelle batteriche e, poiché riescono a isolare i batteri resistenti, contribuiscono a ridurre la prescrizione inappropriata di antibiotici e a circoscrivere il rischio di diffusione del patogeno".
Per questo, aggiunge, "il Piano Nazionale di Contrasto all'Antimicrobico Resistenza (PNCAR) del 2017, scaduto nel 2020 ma prorogato per un altro anno, prevede azioni per promuovere l'utilizzo appropriato degli antibiotici, ma richiede anche la promozione dell'uso di test per la diagnosi rapida dei patogeni responsabili dell'infezione e del loro profilo di antibiotico-resistenza".
All'evento interverranno, tra gli altri: Annamaria Parente, Presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato; Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute; Annalisa Mandorino, Segretario Nazionale Cittadinanzattiva; Silvana Nappi e Roberto Novelli, componenti della Commissione Affari Sociali della Camera.
In collaborazione con:
The European House – Ambrosetti