Una persona su quattro tra quelle
vaccinate con Pfizer o AstraZeneca manifesta lievi effetti
collaterali, come mal di testa, debolezza e indolenzimento:
solitamente i sintomi culminano nelle prime 24 ore dopo la
somministrazione e spariscono nell'arco di uno o due giorni. Lo
dimostra il primo studio comparativo dei due vaccini condotto
nella popolazione generale su quasi 630mila cittadini
britannici, dunque al di fuori delle condizioni controllate
tipiche delle sperimentazioni. I risultati, migliori rispetto a
quelli ottenuti durante i test clinici di fase tre, sono
pubblicati sulla rivista Lancet Infectious Diseases dal King's
College di Londra.
Lo studio si basa sulle segnalazioni fatte spontaneamente
dai cittadini tramite una app negli otto giorni successivi alla
vaccinazione, tra dicembre 2020 e marzo 2021. Il campione di
627mila britannici include 282mila persone che hanno ricevuto la
prima dose di Pfizer e 28mila che hanno ricevuto anche la
seconda, oltre a 345mila cittadini a cui è stata iniettata la
prima dose di AstraZeneca.
Gli effetti collaterali sistemici (come mal di testa,
debolezza, brividi, nausea, diarrea, febbre, dolori articolari e
muscolari) sono stati segnalati dal 13,5% dei pazienti dopo la
prima dose di Pfizer, dal 22% dopo la seconda di Pfizer, e dal
33,7% delle persone che avevano fatto la prima di AstraZeneca. I
soggetti più colpiti sono stati gli under-55 e le donne. Per
coloro che avevano già avuto la Covid-19, la probabilità di
accusare effetti collaterali sistemici è risultata tre volte
maggiore dopo Pfizer e due volte maggiore dopo AstraZeneca.
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