I lavoratori degli stabilimenti
italiani di Stellantis, Cnh Industrial, Iveco e Ferrari avranno
nel biennio in busta paga aumenti salariali mensili di 207 euro,
con un aumento economico di oltre l'11%. Per il 2023 è prevista
una 'una tantum' di 400 euro in due tranche (aprile e luglio)
e, da maggio, 200 euro netti di Flexible Benefit spendibili
nella piattaforma welfare Cnh, Iveco, Stellantis e in buoni
carburanti per Ferrari. In tutto nel biennio incasseranno oltre
4.300 euro medi. Dopo quattro mesi di trattativa Fim, Uilm,
Fismic, Ugl e Associazione Quadri hanno firmato all'Unione
Industriali di Torino, l'accordo per il contratto di lavoro
specifico di primo livelli. Nato nel 2010 come contratto Fiat è
il primo dell'era Stellantis e il primo dopo la separazione di
Iveco e Cnh. Sono interessati più di 70.000 lavoratori di cui
circa 47.000 di Stellantis. La Fiom, che nei prossimi giorni
incontrerà le aziende, parla di "ferita aperta" perché "si
continua a percorrere la strada della divisione". "La firma del
ccsl è avvenuta ancora una volta escludendo la Fiom e le
lavoratrici e i lavoratori. Il confronto si è tenuto su due
tavoli per volontà delle aziende ed è stato interrotto dalle
aziende stesse perché l'obiettivo non era quello di individuare
un nuovo sistema condiviso di relazioni sindacali" afferma il
coordinatore nazionale auto Simone Marinelli. Tra le novità
del contratto c'è l'Osservatorio nazionale delle politiche
industriali e organizzative per monitorare la trasformazione
aziendale dovuta alla transizione ecologica. E' previsto anche
l'ampliamento dei permessi studio, il miglioramento del
meccanismo di richiesta dei permessi individuali, il
rafforzamento delle protezioni legali per le donne vittime di
violenza, il miglioramento del sistema delle commissioni di
fabbrica. Il lavoro agile viene confermato. Giuseppe Manca,
responsabile Risorse Umane per Stellantis Italia, sottolinea che
"sono state trovate insieme le soluzioni che potranno
proteggere in modo adeguato gli interessi dei lavoratori e
dell'azienda sul fronte della competitività delle realtà
italiane". "E' il primo contratto di questa portata per la
difesa del potere di acquisto dei salari. Tutela i lavoratori
dentro la transizione automotive e fa da apripista per i
prossimi rinnovi" commentano il segretario generale della Fim,
Roberto Benaglia e il segretario nazionale Ferdinando Uliano.
"Abbiamo garantito una tempestiva tutela salariale ai lavoratori
e la doverosa continuità ad un sistema di relazioni industriali
che è nato nel 2010 come contratto Fiat e che in questi anni ha
protetto i lavoratori dell'industria dell'auto anche nei momenti
più difficili" affermano Rocco Palombella, segretario generale
della Uilm, e Gianluca Ficco, responsabile Automotive. Per
Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic "l''impianto
del ccsl nato 13 anni fa con l'accordo di Pomigliano si avvia
con questo rinnovo al raggiungimento della maggiore età. Si
smentiscono tutti gli uccellacci del malaugurio che avevano
pronosticato la sua morte fin dalla nascita".
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