Il mercato automobilistico europeo inizia il 2023 con un segno positivo, ma la transizione verso l'elettrico non decolla. Nell'area che comprende Europa, Paesi Efta e Regno Unito sono state vendute a gennaio 911.064 auto, il 10,7% in più del 2022. E' il sesto mese consecutivo di crescita, ma rispetto al 2019, cioè al periodo precedente alla pandemia, le immatricolazioni di auto sono il 25,7% in meno. Manca, quindi, all'appello un'auto su quattro. Siamo molto lontani dalla normalità, ma l'inversione di tendenza, iniziata in agosto, dopo 13 mesi consecutivi di cali - spiega il Centro Studi Promotor - si sta consolidando, grazie soprattutto al miglioramento delle condizioni di fornitura di semiconduttori e microchip e alla maggiore disponibilità di auto nuove sul mercato. Tra le case automobilistiche non cresce Stellantis che ha venduto 56.553 auto, lo 0,2% in meno dello stesso mese del 2022. Registrano risultati positivi il gruppo Volkswagen, Renault, Toyota. Tesla supera nel mese l'1% di quota di mercato grazie a 9.400immatricolazioni,dieci volte in più di un anno fa. Tra i cinque mercati principali a crescere di più sono la Spagna (+51,4%), l'Italia (+19%) e la Francia (+8,8%), mentre la Germania registra un calo delle immatricolazioni del 2,6%, probabilmente per la fine degli incentivi all'elettrico che, infatti, registra nel mese una flessione del 13,2%. In Europa le auto elettriche crescono del 13,9% e rappresentando il 10,3% del mercato, mentre le ibride tradizionali sono in aumento del 21,8% (+24,7% in Italia), con una quota del 26,8%. Calano, invece, del 9,2% le immatricolazioni delle ibride plug-in, con una quota del 7,1%, anche per il dimezzamento delle vendite in Germania - nel 2022 il maggiore mercato per questa tipologia di vetture - nel mese. Norvegia (66,5%), Svezia (28,8%), Islanda (26,8%) e Finlandia (26%) detengono la quota maggiore di auto elettriche in Ue. L'Italia con il 2,6% è fanalino di coda tra i cinque mercati principali, al di sotto dell'intero 2022 quando era sceso al 3,7% dal 4,6% del 2021. "Livelli decisamente bassi", commenta il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, che sottolinea lo scarso appeal nel nostro Paese degli incentivi per le auto elettriche: è ancora disponibile, infatti - sottolinea - il 95,2% dello stanziamento per incentivi all'acquisto di auto con emissioni di CO2 da 0 a 20 grammi per chilometro e il 96,3% per quello di auto con emissioni di CO2 da 21 a 60 grammi per chilometro, mentre lo stanziamento per incentivi per auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi al chilometro si è esaurito il 7 febbraio". L'Anfia chiede lo stanziamento di un Fondo europeo dedicato alla transizione "perché solo così si potrà dare un supporto concreto agli investimenti e alla riconversione produttiva delle imprese". L'Unrae parla di un processo ormai avviato con la conferma della scadenza del 2035 da parte del Parlamento Europeo e chiede "un'agenda di Governo, economica e politica, in grado di supportare efficacemente lo sviluppo, anche da un punto di vista sociale e occupazionale". Per il presidente Michele Crisci "i posti di lavoro coinvolti, qualche decina di migliaia, potranno essere convertiti e se ne potranno aggiungere anche altri".
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