"Le tempistiche delineate dalla
Commissione Ue sono stringenti, ma raggiungibili solo se nei
prossimi anni sarà messa in campo dal Governo un'agenda che
supporterà efficacemente la transizione energetica del comparto.
L'adozione di nuovi veicoli con tecnologie a zero emissioni,
infatti, è al momento limitatissima in Italia perché non
opportunamente sostenuta da infrastrutture di ricarica e
distributive idonee e da incentivi adeguatamente parametrati".
Lo afferma il presidente della Sezione Veicoli Industriali
dell'Unrae, Paolo A. Starace, che auspica "un'accelerazione
delle politiche italiane affinché gli sforzi finora profusi dai
Costruttori non vengano vanificati e gli autotrasportatori
nazionali non vengano relegati a svolgere un ruolo marginale
nella movimentazione internazionale delle merci". Starace
ricorda che "tutti i costruttori di veicoli industriali hanno
già da tempo abbracciato la transizione ecologica e hanno
sostenuto negli anni ingenti investimenti per lo sviluppo di
veicoli sempre più rispettosi dell'ambiente e sicuri" e che "le
Case sono quindi pronte alla sfida". L'Unrae ritiene che gli
obiettivi di abbattimento delle emissioni potranno essere
raggiunti mediante un mix di soluzioni tecnologiche, tra cui le
motorizzazioni elettriche, a idrogeno e l'utilizzo di
biocarburanti compatibili con i motori endotermici Euro 6/VI in
circolazione. "Consideriamo un errore strategico - afferma
Starace - l'abbandono della tecnologia del motore endotermico di
ultima generazione Euro 6/VI, che, grazie alla ricerca e
sviluppo, fornisce in prospettiva promettenti livelli di
abbattimento delle emissioni. Incoerente poi, richiedere
ulteriori inventimenti a favore delle motorizzazioni Euro 7".
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