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Gin Tonic e non solo, il rinascimento Gin

Gin Tonic e non solo, il rinascimento Gin

Distillato con oltre 300 etichette in Italia. A Roma il Gin Trolley di ispirazione inglese

28 ottobre 2023, 19:39

di A.M.

ANSACheck

Il bartender di Caffè Doria - Edoardo Mattera - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il bartender di Caffè Doria - Edoardo Mattera - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il bartender di Caffè Doria - Edoardo Mattera - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gin Tonic: la ricetta in fondo è semplice, tipo di bicchieri e guarnitura a parte, ossia gin e acqua tonica. L'origine del cocktail è ultracentenaria: veniva utilizzato dai soldati inglesi di stanza in India che mescolavano la loro dose medicinale di acqua tonica, contenente chinino per scongiurare la malaria, con la loro razione giornaliera di gin. Negli anni Novanta fu rilanciato dagli studenti parigini. 
Oggi il gin & tonic è più popolare che mai, anche tra i giovani. Si serve in un tumbler o in un highball, strofinando il bordo del bicchiere con una scorza di limone. Le dosi del gin variano in base ai gusti, in genere una parte di gin e quattro di acqua tonica più il ghiaccio. Il risultato è un cocktail senza troppi fronzoli, di gradazione abbastanza alta (intorno ai 17 gradi), dal gusto forte e pulito. Ma certo personalizzabile in base a garnish (rosmarino, pompelmo come tendenze), proporzioni e soprattutto in base al gin che è un mondo, di etichette, centinaia e centinaia, di provenienze, di botaniche.
Cosa è il gin:
E' un distillato di grano e segale, in cui sono messe a macerare erbe e spezie in mix e quantità variabili, dette botanicals. La sua ricetta originale è di origine olandese, ma è nel Regno Unito che il distillato ha conosciuto l’evoluzione più significativa, nelle componenti aromatiche e nei metodi di produzione. Il tipico London Dry Gin, ad esempio, prevede una seconda distillazione in seguito all’infusione delle botaniche: questo lo rende particolarmente secco e asciutto. La realizzazione tradizionale, all'inglese, in cui rientra anche il Plymouth Gin prevede come metodo la ridistillazione. Il secondo metodo è conosciuto come compounding e prevede l’aromatizzazione con gli oli essenziali delle componenti aromatiche. Poi c'è il metodo dei Gin olandesi: chiamati genever, sono ottenuti partendo da una miscela di cereali, mais, segale e malto d’orzo. Attraverso una prima distillazione, si ottiene un alcol di cereali puro che viene poi ridistillato in presenza delle componenti botaniche. I Gin olandesi di solito titolano meno di 40°, hanno gusto intenso e un colore che può raggiungere il dorato; la qualità più pregiata è lo Schiedam Gin, nato nell’omonima cittadina a poca distanza da Rotterdam, famosa per i mulini che un tempo servivano proprio per la macinazione dei cereali diretti nelle distillerie.
In questi anni sono nate però moltissime altre ricette che arrivano da tutta Europa e dal mondo. In particolare dal Giappone. E anche l'Italia negli ultimi anni ha prodotto tantissime etichette, oltre 300 spesso da piccole distillerie specializzate. Il Gin è perfetto anche liscio, come aperitivo, ma è certamente nella mixology che si esprime al meglio come base per moltissimi cocktail fra cui Negroni e appunto il Gin & Tonic. Un vero e proprio rinascimento
Le principali botaniche del gin sono:
Ginepro (il Juniperus Communis è la conifera che fornisce l’ingrediente principale che nei gin deve essere presente per legge: il ginepro. Un gin senza ginepro non può essere un gin. A differenza di quanto si pensa quelle che si usano non sono bacche ma semi succosi che conferiscono al gin il suo sapore resinoso), Semi di Coriandolo (è la seconda più importante, con le sue note citriche, speziate e, ogni tanto anche, floreali donano al distillato corpo e intensità. La provenienza di questi semi è molto importante: se provenienti dal Marocco hanno un aroma dolce, speziato e floreale; se provenienti dalla Russia sono molto oleosi e un aroma citrico; dall’India sono più leggeri e così via), Radici di Angelica (Nativa della Norvegia è parte della famiglia delle Aspiaceae (Carote). Nel gin l’angelica aggiunge note secche di terra e legno. Spesso è indicata come la botanical che conferisce secchezza al distillato. È importante perché lega insieme i sapori del gin mantenendone l’integrità). Iris Germanica (Questa botanica viene usata nei gin più per le sue qualità di unione che di sapore. Questa radice infatti aiuta a ridurre la volatilità del gin, unendo tra loro i diversi aromi delle altre botaniche e aiutando lo spirito a mantenere integro il suo gusto più a lungo). Le sopra indicate sono solo alcune tra le principali ma tra le altre è anche importante ricordare cannella, cardamomo, liquirizia, noce moscata e mandorle.
La popolarità senza tempo del gin è arrivata anche nel metaverso con il progetto Avatar Gin, il primo gin sartoriale in edizione limitata associato univocamente ad un NFT (Non Fungible Token), ovvero un’immagine digitale unica, certificata e non sostituibile, presentato da Buzzoole, company specializzata in tecnologie e servizi per l’Influencer Marketing.

Il Gin Trolley e dove trovarlo:
Il carrello dei liquori, di gusto un po' retrò o riproposto con design modern e funzionale, è stato un classico anni '70-'80 anche nelle case degli italiani e prima ancora accessorio indispensabile dei club inglesi. Ora è un elemento caratterizzate di posti gourmet speciali, come al Caffè Doria a Roma dove è diventato il cuore di un bistrot che dentro il palazzo Doria Pamphilj (con una pinacoteca privata piena di capolavori di Tiziano, Raffaello, Caravaggio, Brueghel il Vecchio, Velázquez e Bernini) propone in un contesto elegante e di fascino ma comfort e non formale una ristorazione che va dalla colazione alla cena sotto la guida di Massimiliano Mazzotta, giovane chef classe ’87 ma che proprio nel gin trolley e nelle esperienze degustative di gin o di pairing con il cibo (la formula per l'aperitivo prevede in abbinamento ad ogni drink una selezione di tre amuse bouches (difficile dimenticare il Tortellino fritto su crema di parmigiano) ed un piatto special in omaggio) un indirizzo speciale nella capitale da veri gin addicted.
La proposta drink parte dal carrello di design, ispirato ai grandi cocktail-bar anglosassoni, con il Bartender di casa che arriva direttamente al tavolo con il carrello dei gin con a bordo oltre 80 Premium Gin provenienti da tutto il mondo, un’ampia selezione di acque toniche e garnish, e tutto ciò che serve per preparare un grande Gin Tonic, ogni volta diverso a seconda delle preferenze, proprio davanti al cliente  seduto al tavolo. Accanto ai grandi classici, come Negroni, Martini Cocktail, French 75, in carta anche i Signature Cocktails, come il Beernini (cognac VSOP, succo di limone, sciroppo di tamarindo, Mancino Chinato, birra Noam) o il Tiziano la pianti?! (vodka, american picon, sciropppo di barbabietole e noci, succo di limone, maraschino). Il locale vuole essere anche un club/salotto con serate evento settimanali in cui chef e bartender d’eccezione si sfidano su un tema.

 

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