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Cosmetica, 'siamo una locomotiva dell'Italia'

Generate ricadute socio-economiche per 22 miliardi di euro

ROMA ANSAcom

Non solo un vezzo o qualcosa di superfluo, ma "beni essenziali". Il presidente di Cosmetica Italia, l'associazione delle imprese cosmetiche, Benedetto Lavino, rivendica i prodotti del comparto come centrali per l'igiene, la cura di sè e il benessere delle persone. E guarda alla filiera cosmetica come "una locomotiva economica del Paese".

"Un driver del made in Italy nel mondo" in grado di generare, con la sua filiera, valore condiviso per 22,3 miliardi di euro. Questa cifra, stimata da uno studio di Althesys, corrisponde all'1,25% del Pil, a due volte il valore del trasporto aereo e a ben sei volte il fatturato del calcio italiano. “La cosmetica è uno dei fiori all’occhiello del made in Italy", è il riconoscimento arrivato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all'assemblea pubblica dell'associazione.

La premier ha promesso al comparto la stessa attenzione che viene riconosciuta a settori più noti al grande pubblico, come la moda, l'agroalimentare o il design. Meloni si è impegnata, inoltre, a portare avanti in Europa la "battaglia" in tema di imballaggi, microplastiche e trattamento delle acque reflue urbane, ambiti cari al settore che teme aumenti dei costi e perdita di concorrenzialità. Attualmente il 55% dei prodotti di make up consumati nel mondo è realizzato in Italia e il 67% di quelli usati in Europa. In generale, il 40% della produzione di cosmetici italiani viene esportata. Alla luce di questi numeri, il ministro per le Imprese e per il made in Italy parla della cosmetica come "uno degli asset più importanti dell’export italiano.

Frutto di una cultura millenaria della cura del corpo, oggi diventato simbolo anche di innovazione, eccellenza e sostenibilità". I risultati del comparto sono in crescita dai 11,8 miliardi di euro del 2021 ai 13,2 miliardi di euro dei preconsuntivi 2022 e le previsioni per il 2023 indicano un ulteriore balzo a 14,2 miliardi di euro, con un incremento di 2 miliardi rispetto ai valori pre-Covid. "È una filiera molto forte, molto articolata, e ha dimostrato una grande resilienza: ha subito pesantemente lo shock della pandemia ma è risalita talmente velocemente che adesso è oltre i dati ante-pandemia", commenta il vicepresidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese, Maurizio Marchesini.

Il sistema della cosmetica dà lavoro a 390 mila persone, dalla produzione fino alla distribuzione e ai canali professionali di estetica e acconciatura. "Per ogni occupato l'industria ne crea più di sei lungo l'intera filiera", evidenzia il ceo di Althesis, Alessandro Marangoni. Tra filiera e indotto, i cosmetici generano 6,7 miliardi di contribuzione fiscale. Di questi, 1,9 miliardi sono Iva e su questo punto l'associazione solleva un tema. Nonostante la loro essenzialità, "i cosmetici, senza distinzioni tra fascia di prezzo e tipologia, sono considerati ai fini IVA beni di lusso e sono quindi assoggettati all’aliquota massima", spiega Lavino.

"Riteniamo fondamentale garantirne la costante accessibilità a tutti, soprattutto in un momento in cui l’inflazione incide negativamente sulla capacità di spesa delle famiglie e delle fasce più deboli della popolazione", aggiunge. La proposta dell'associazione è quella di inserire alcune tipologie di cosmetici tra i beni a Iva ridotta. È un po' quello che stato fatto di recente per gli assorbenti e gli strumenti di protezione dell'igiene femminile.

In collaborazione con:
Cosmetica Italia

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