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Regionali: torna la campagna 'Parlate di mafia'

Regionali: torna la campagna 'Parlate di mafia'

Majorino e D'Amato hanno aderito

ROMA, 13 gennaio 2023, 16:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dopo il successo della prima edizione, lanciata in occasione delle elezioni politiche, torna la call to action "Parlate di mafia", stavolta rivolta ai candidati alla carica di presidente e di consigliere regionale nel Lazio e in Lombardia.
    "Parlate di mafia" fu l'appello del giudice Paolo Borsellino quando a Palermo e in Sicilia la mafia non esisteva ma ammazzava centinaia di uomini e donne, nell'indifferenza generale. "Oggi non abbiamo più i morti per strada ma questo non significa che il potere mafioso sia meno pericoloso: continua ad essere la principale minaccia alla democrazia e alla libertà del nostro Paese.
    La ragione di questa nostra campagna di sensibilizzazione - scrivono gli organizzatori - risiede nel fatto che il tema tiene raramente banco nel dibattito politico e sui media tradizionali, se non agli anniversari delle Stragi. E anche quando compare in qualche programma, non è mai al primo posto nell'agenda politica. Soprattutto quasi mai seguono i fatti".
    Sia la Lombardia che il Lazio sono due regioni dove il fenomeno mafioso è purtroppo presente da decenni. Il rischio che una sottovalutazione spalanchi le porte alle organizzazioni mafiose negli appalti legati al PNRR e non solo è altissimo.
    Ecco perché la richiesta a tutti i candidati di impegnarsi pubblicamente a portare avanti 7 impegni per i prossimi cinque anni e di mettere al centro della propria campagna elettorale il tema della lotta alla mafia.
    Nelle due regioni non si è all'anno zero. Nel Lazio vi è la decennale esperienza del Comitato Legalità e Sicurezza, istituito dieci anni fa dal presidente uscente Nicola Zingaretti e da allora presieduto da Gianpiero Cioffredi, che per altro ha prodotto negli anni i rapporti "Mafie nel Lazio".
    In Lombardia vi è l'esperienza della Commissione speciale antimafia, presieduta prima da Gian Antonio Girelli (2013-2018) e poi da Monica Forte (2018 ad oggi), che ha portato nel 2015 all'approvazione della cosiddetta legge regionale antimafia, di recente aggiornata. Pierfrancesco Majorino, candidato alla presidenza della Regione Lombardia e il candidato del centrosinistra del Lazio, Alessio d'Amato, hanno fatto sapere che hanno appena aderito alla campagna.
   

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