I familiari delle vittime
innocenti di camorra che lo Stato non ha mai riconosciuto come
tali, hanno scritto al Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella per denunciare la situazione che vivono da anni:
ovvero parenti di una vittima riconosciuta innocente dalla
magistratura ma non dalla burocrazia ministeriale, e quindi
impossibilitati ad avere vitalizi o altri benefici di legge, a
causa di un'interpretazione sfavorevole - a loro giudizio troppo
rigida se non errata - di norme esistenti. La lettera è stata
presentata a Casal di Principe (Caserta), a Casa Don Diana, bene
confiscato ai Casalesi, nel corso della tappa del Festival
dell'impegno civile; i familiari delle vittime hanno tenuto
anche un flash mob e hanno assistito alla proiezione in
anteprima nazionale del cortometraggio 'Il Solito Pranzo' per la
regia di Andrea Valentino.
"Caro Presidente - parte così la missiva - Le scriviamo
perché siamo certi che ci comprenderà. Siamo padri, madri,
figli, sorelle, fratelli di persone uccise perché hanno
denunciato la camorra, perché si trovavano sulla traiettoria di
un colpo vagante o perché confuse con i reali destinatari
dell'agguato camorristico. Vorremmo poter andare avanti
nell'elaborazione del lutto, ma per ragioni che non comprendiamo
ai nostri cari viene negato il riconoscimento di vittima
innocente, nonostante ci siano sentenze passate in giudicato e
ricorsi vinti. C'è chi vuole dividerci creando un infondato
elenco tra vittime innocenti di serie A e vittime innocenti di
serie B. Noi esistiamo, esistono le nostre tragedie ed i nostri
morti ammazzati da innocenti che meriterebbero pari dignità come
altri".
"Il nostro è un grido di aiuto, l'ultimo di una lunga serie
già indirizzata ad uffici preposti, a vari rappresentati del
Governo, a Commissari e Prefetti. La nostra voce è sempre più
debole ma sentiamo la responsabilità di restituire bellezza
laddove ci sono state solo tenebre e i nostri figli non devono
avere dubbi sullo Stato", conclude la lettera.
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