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Auto: Cingolani, svecchiare parco auto fa bene all'ambiente

"Anche con ibride e Euro 6. Non leghiamoci a certi mercati"

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 16 GIU - Alla prossima riunione dei ministri dell'Ambiente e dell'Energia della Ue, a fine giugno, l'Italia spingerà sullo svecchiamento del parco auto, sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, sulla neutralità tecnologica e sui carburanti sintetici. Lo ha spiegato oggi al question time al Senato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

"Nella plenaria dell'8 giugno del Parlamento europeo sono stati votati due emendamenti favorevoli alla posizione italiana - ha spiegato Cingolani -: mantenimento della deroga per i piccoli costruttori (alla fine della vendita di auto nuove a motore termico nel 2035, n.d.r.) e ripristino della curva obiettivo per i van. Abbiamo ottenuto due obiettivi su tre".

Sulla ministeriale di fine giugno, il ministro ha detto che "abbiamo in Italia 12 milioni di veicoli da Euro 0 a Euro 4 su un parco di circa 40 milioni. Incentivare il passaggio di questi veicoli ad euro 6 o a ibrido ha un effetto ottimo sulla decarbonizzazione, ancor più che cambiare da Euro 6 ad elettrico per chi può permetterselo, anche tenendo conto dei costi".

Quindi, "se anche se ci regalassero a tutti un'auto elettrica, le batterie dovremmo caricarle ad elettricità rinnovabile.

Bisogna far crescere l'offerta di energia pulita contestualmente alla domanda di sistemi che utilizzano questa energia. Questa sta crescendo rapidamente, ma è una questione di qualche anno".

Quindi, "ricordiamo che c'è un passaggio intermedio, le ibride, che dovrebbe essere valorizzato in questo momento, per abbassare la CO2".

Cingolani ha detto che "il principio di neutralità tecnologica, e noi su questo stiamo spingendo moltissimo, ci suggerisce di non cadere in mano a un mercato che non è nostro, che non ci porti ad essere schiavi di altri mercati (il riferimento è alla batterie per auto prodotte in Cina, n.d.r.)".

Poi "stiamo combattendo per i carburanti sintetici, perché è un modo per ricondizionare un comparto del petrolchimico, che deve trovare strade verdi. Con i biocarburanti si decarbonizza fra il 60 e il 90%, a parità di motore e a parità di pompa". (ANSA).

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