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Greenpeace, Eni sulla riforestazione fa greenwashing

"Pianta alberi, ma continua a vendere combustibili fossili"

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 05 MAG - "Gli investimenti di ENI in progetti di conservazione delle foreste sono solo una operazione di greenwashing". Lo sostiene Greenpeace Italia nel rapporto "Cosa si nasconde dietro l'interesse di ENI per le foreste", pubblicazione lanciata oggi dalla ong ambientalista e da Recommon che analizza l'uso, da parte della più importante multinazionale italiana, dello strumento REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation in developing countries) per compensare le emissioni causate dalle sue attività estrattive, acquistando crediti di carbonio da progetti di conservazione delle foreste.

"Negli ultimi anni - scrive Greenpeace - ENI ha annunciato di aver siglato accordi per progetti REDD+ in vari Paesi dell'America Latina e dell'Africa, tra cui il Luangwa Community Forests Project (LCFP), in Zambia. I progetti in questione dovrebbero impedire l'emissione di anidride carbonica (CO2) evitando la deforestazione. Il funzionamento dei crediti di carbonio è simile a quello dei titoli azionari, ma invece di quote societarie essi rappresentano il diritto ad emettere CO2.

La credibilità degli schemi di compensazione risulta però compromessa dal fatto che si basano su un assunto impossibile da verificare: si presumono riduzioni di emissioni sulla scorta di ciò che sarebbe accaduto se tali progetti non fossero stati realizzati. Stime aleatorie, che si rivelano di importanza fondamentale per tenere in vita ancora per decenni il modello dell'estrazione dei combustibili fossili".

"Acquistando crediti sul mercato del carbonio o investendo direttamente in presunti progetti di conservazione, aziende come Eni possono presentarsi come protettrici della biodiversità, nonostante le loro attività estrattive continuino a causare la distruzione degli ecosistemi su cui ricadono le loro concessioni, come per esempio nel Delta del Niger o in Mozambico", dichiara Alessandro Runci di ReCommon. (ANSA).

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