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Gli animali della Sfattoria 'salvi' fino al 14 settembre

Il Tar accoglie la richiesta di sospensiva fino a nuova udienza

di Francesco Carbone ROMA

Gli animali della Sfattoria (140 tra maiali e cinghiali) sono 'salvi' di sicuro fino al 14 settembre. Il Tar del Lazio - annuncia l'associazione - ha infatti accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento di abbattimento della Asl Roma 1 ed ha fissato per il 14 settembre la data dell'udienza per approfondire la questione, ordinando alla Asl il deposito di altri documenti". Un primo risultato importante per i volontari della Sfattoria e le persone che li stanno sostenendo (circa 200) che proprio oggi avevano annunciato l'avvio di una protesta estrema: lo sciopero della fame.
    Le speranze dei volontari che accudiscono gli animali e dei molti che si sono uniti anche fisicamente a loro in questi giorni, sembravano essersi infrante ieri dopo il documento diffuso dal commissario straordinario per la peste suina, Angelo Ferrari: "Non è accoglibile la richiesta di non procedere all'abbattimento dei suini in questione, anche tenuto conto della carenza ed inadeguatezza delle misure di biosicurezza come comunicato dall'Asl Roma 1". Accusa peraltro più volte rigettata dalla Sfattoria i cui rappresentanti spiegano che tra le misure di sicurezza c'e' anche una doppia recinzione molto solida a due corridoi che impedice il contatto tra i loro animali e quelli esterni potenzialmente infetti.
    Ma la decisione del Tar ribalta ancora una volta la situazione: gili animali per ora sono salvi.
    Sulle parole del commissario era intervenuta oggi la deputata del Pd Patrizia Prestipino che sta seguendo personalmente la vicenda: "Il commissario straordinario Ferrari mi ha assicurato che prima di procedere in qualsiasi direzione aspetterà il completamento dell'iter amministrativo". Cioè sarebbe escluso al momento qualunque intervento di abbattimento. "Io inoltre - aggiunge Prestipino - ho chiesto un tavolo di confronto con Ferrari, con le istituzioni coinvolte e le associazioni, per trovare una soluzione condivisa a tutela della vita agli animali".
    Si moltiplicano intanto le manifestazioni di solidarietà e alcuni, raccontano dall'associazione, partecipano rinunciando anche alle ferie. E va avanti la raccolta di firme su change.org che viaggia spedita verso le 200mila firme (185.773 hanno firmato), tra le prime 50 nella storia di Change.org in Italia.
    Tra i sostenitori oggi anche Daniela Poggi: "Su quei poveri esseri animali salvati da morte sicura, perfettamente sani, curati e amati ma soprattutto rispettati, pende una drammatica sentenza che dobbiamo, vogliamo annullare. La peste suina non è trasmissibile all'uomo e ad altri animali. Questi maiali e cinghiali sono in perfetta salute. La peste suina è una 'malattia economica'. Se si eliminassero le esportazioni e importazioni di animali, questa malattia non esisterebbe". Tra gli interventi in questi giorni anche quello dell'account 'Vittorio Feltri Libero': "Se uccidessero gli animali della Sfattoria degli Ultimi (tutti animali in piena salute e registrati come "animali da compagnia") nessuno di noi potrà più vivere sereno. In qualunque momento, qualunque direttore di una Asl veterinaria, potrà addurre come pretesto un virus (in questo caso Il diffondersi, assai limitato, della peste suina africana, una malattia virale che colpisce i suini domestici e selvatici, non si trasmette all'uomo e dunque non sussiste alcun pericolo per la salute umana) e comandare di abbattere i nostri cani, gatti, animali da compagnia". 
   

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