(ANSA) - NAPOLI, 25 GIU - "Purtroppo abbiamo dovuto assistere
impotenti a una nuova chiusura del pronto soccorso del
Cardarelli di Napoli. Siamo veramente giunti ad un punto di non
ritorno". Lo affermano in una nota Alfredo Garzi segretario
generale e Giosué Di Maro segretario sanità della Fp Cgil area
metropolitana di Napoli e Campania dopo la nuova chiusura del
pronto soccorso del Cardarelli di ieri per un super affollamento
da 140 persone sulle barelle.
"Compito del pronto soccorso - affermano - è accogliere
valutare e assistere i cittadini che richiedono una risposta al
loro bisogno di salute, non di respingerli, tranne i casi di
emergenza indifferibile, ma ci domandiamo chi e come lo decide?
E' evidente che nella catena di comando dell'area critica di
emergenza ci sono responsabilità che vanno individuate, perchè
non é possibile che nessuno pensi di essere indenne da colpe.
Chi ha la responsabilità di trovare soluzioni all'interno delle
strutture ospedaliere non può svolgere il suo compito
semplicemente chiudendo. E' ora di dire basta a questo
malcostume per il quale di fatto il cittadino non viene accolto
o peggio ancora le ambulanze vengono bloccate per ore e ore con
le motivazioni più varie. Non bisogna chiudere il pronto
soccorso ma bisogna adottare con immediatezza tutte le soluzioni
per trovare posti letto disponibili, come fatto in meno di 24
ore l'ultima volta. Eppure sono anni che sosteniamo che esistono
soluzioni organizzative interne all'Ospedale che andrebbero
adottate per evitare queste decisioni incivili che penalizzano i
cittadini e mortificano gli operatori sanitari. È evidente che
se non si agisce modificando modelli culturali e organizzativi
queste incresciose situazioni si ripeteranno in maniera ciclica.
Ed è evidente ormai che chi ha prodotto questo disastro non è in
grado di porvi rimedio. Non sono trascorsi nemmeno 10 giorni da
quando abbiamo convocato gli Stati Generali dell'Emergenza e
siamo di nuovo nella stessa situazione. In quella sede abbiamo
lanciato l'idea di insediare tavolo tematici con professionisti,
responsabili, tecnici e studiosi per implementare un modello
organizzativo che parte dal fenomeno della attesa ricovero, ma
che poi investa l'intero sistema integrato di emergenza
sanitaria. Nei prossimi giorni li attiveremo perché non c'è più
tempo da perdere, bisogna proporre soluzioni efficaci per la
dignità dei cittadini e delle lavoratrici e dei lavoratori della
sanità". (ANSA).